Gela. Devono rispondere di quanto accaduto nel giugno di due anni fa, quando due operatori rimasero feriti durante una serie di operazioni
all’interno di una vasca di depurazione di un complesso abitativo, nella zona di Roccazzelle.
L’incidente all’interno della vasca di depurazione. Un giovane operaio finì in prognosi riservata, anche a causa delle esalazioni respirate. Venne messo in salvo dai vigili del fuoco intervenuti sul posto. Le accuse dei magistrati della procura vengono mosse nei confronti di Sebastiano Migliore, Salvatore Falzone e della società Mecogest, che stava effettuando i lavori. L’operaio che riportò le conseguenze più gravi, venne trasferito al nosocomio di Enna. Per i magistrati, non sarebbero state rispettate le norme di sicurezza per l’effettuazione dei lavori. Il dibattimento è stato aperto davanti al giudice Ersilia Guzzetta. Accuse sempre contestate dai legali degli imputati, gli avvocati Antonio Gagliano, Enrico Aliotta, Angelo Licata, Claudio Di Benedetto e Maria Giovanna Oliveri. Il giovane operaio precipitato all’interno della vasca, invece, è parte offesa e seguirà il dibattimento assistito dall’avvocato Salvo Macrì. L’azienda Mecogest e l’imprenditore Sebastiano Migliore, titolare della società, hanno sempre ribadito l’assoluta regolarità delle operazioni effettuate nel complesso abitativo.