Gela. Aperto il dibattimento ai danni dei titolari di due agenzie funebri locali.
Le presunte richieste estorsive. Salvatore Incardona e Giovanni Marù devono rispondere delle presunte richieste estorsive che sarebbero state recapitate ad uno degli imprenditori, negli scorsi anni impegnati nei lavori per conto delle confraternite nel cimitero Farello. In base alle indagini, avrebbero preteso assunzioni di favore e somme ulteriori rispetto a quelle dovute, altrimenti avrebbero bloccato i pagamenti degli stati di avanzamento lavori. Una vicenda successivamente denunciata dall’imprenditore, adesso parte civile in giudizio con l’avvocato Rosaria Fasciana. Parte civile è anche l’associazione antiracket “Gaetano Giordano”, con il legale Giuseppe Panebianco. Gli imputati sono difesi dall’avvocato Alfredo D’Aparo. Il collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore, a latere Ersilia Guzzetta e Tiziana Landoni, ha ammesso le richieste istruttorie formulate dalle parti. Il pubblico ministero Andrea Sodani, inoltre, ha avanzato la richiesta di una perizia sulle intercettazioni alla base delle indagini, compreso un file audio che riprodurrebbe le presunte richieste. Registrazione che venne effettuata proprio dall’imprenditore preso di mira che, successivamente, denunciò quanto accaduto. I primi testimoni verranno sentiti a novembre.