Oltre 90mila euro sequestrati ad un giovane, Cassazione conferma: “Possibile provenienza illecita”

 
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Gela. Nonostante la giovane età, per gli investigatori è comunque un soggetto da sottoporre ad attenzione, anche per i precedenti penali già alle spalle. Lo scorso marzo, su provvedimento del tribunale locale, venne disposto il sequestro preventivo di una somma pari a 91mila euro e di preziosi, compresi gioielli. Per gli investigatori, erano nella disponibilità del giovane Giuseppe Peritore e tra le contestazioni mosse ci sono quelle di ricettazione e di reinvestimento di profitti illeciti. I giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta hanno confermato il sequestro. La difesa, sostenuta dal legale Carmelo Tuccio, si è rivolta alla Cassazione. I magistrati romani hanno rilasciato le motivazioni, piuttosto articolate. Per i giudici capitolini, va confermato il sequestro delle somme di denaro. Spiegano che le indicazioni poste dal riesame sono comunque valide. Ci sarebbe stata, secondo i giudici, un’evidente sproporzione tra il valore delle somme e dei preziosi e i redditi riferibili al giovane. Inoltre, il denaro sarebbe stato occultato proprio con l’obiettivo di evitare controlli. Ancora, non sarebbe stata fornita alcuna giustificazione plausibile rispetto al possesso. Per i giudici, non è da escludere che la somma ingente possa essere frutto di “precedente delitto” anche sulla scorta “dell’accertato collegamento tra Peritore e ambienti deliquenziali dimostrato da precedenti condanne per il coinvolgimento in traffici di stupefacenti”. La procura generale ha chiesto di respingere il ricorso della difesa. Il legale ha invece insistito proprio sull’assenza di elementi che possano confermare una fonte illecita. Secondo questa ricostruzione, si tratterebbe di somme e beni ottenuti regolarmente.

Se per i 91mila euro la Cassazione ha confermato il sequestro; per i preziosi nella disponibilità del giovane e di una familiare, il riesame dovrà ritornare sul punto. E’ stato deciso l’annullamento con rinvio “non ravvisandosi nel corpo della motivazione alcuna argomentazione in relazione a tale aspetto, senza che in alcun modo sia stato specificato se tali gioielli provengano essi stessi da reato ovvero se, anche per loro, tale illecita provenienza possa essere ricavata attraverso una prova logica”, si legge nelle motivazioni.

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