Gela. L’Agenzia delle entrate, per il tramite dell’Avvocatura dello Stato, ha preannunciato la costituzione di parte civile. Dovrebbe aprirsi a settembre il dibattimento nei confronti di sei imputati, tutti proprietari
e referenti dell’Elettroclima snc, società per diversi anni impegnata nell’indotto elettrostrumentale della raffineria Eni di contrada Piana del Signore.
La presunta evasione fiscale. Le accuse mosse dai magistrati della procura traggono spunto da una serie di verifiche e accertamenti, condotti anche dai militari della guardia di finanza. Sarebbe emersa una maxi evasione fiscale sull’Iva, da circa un milione di euro, e l’omissione di ritenute d’acconto per novecentomila euro. A preannunciare la costituzione di parte civile dell’Agenzia delle entrate è stato l’avvocato Giuseppe Laspina. A processo ci sono Orazio, Valentina e Carmelo Bonincontro, Crocifisso Catania, Gaetano Morteo e Rocco Giudice. Un anno fa, il giudice Lirio Conti aveva restituito gli atti ai magistrati della procura, a causa del mancato svolgimento dell’udienza preliminare. Il gup, negli scorsi mesi, ha proprio disposto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati finiti al centro del procedimento. Adesso, dovranno rispondere alle accuse nel corso del dibattimento, assegnato al giudice Ersilia Guzzetta. Davanti alle contestazioni, i difensori, gli avvocati Antonio Gagliano, Filippo Spina, Enrico Aliotta, Calogero Giardina e Giusi Morteo, hanno sempre sostenuto la regolarità della condotta degli imprenditori, nel recente passato colpiti dalla crisi che si è abbattuta sull’intero indotto della raffineria Eni di contrada Piana del Signore, e degli operatori del gruppo.