Gela. Il Pd è avvisato e il centrosinistra è in frantumi. In aula consiliare, si è consumata una nuova tappa della via crucis politica percorsa da un gruppo che, solo fino a due anni fa, governava la città.
Il patto sulle commissioni. Alla fine, è passato l’accordo trasversale sulle commissioni, con il consenso di tutto il centrodestra ma anche con l’appoggio di buona parte del centrosinistra, a cominciare da Sicilia Futura e Articolo 1, e il benestare dei grillini che, comunque, hanno lasciato l’aula senza partecipare alla discussione. Risultato, in castigo vanno il capogruppo del Pd Vincenzo Cirignotta e il neo dem Guido Siragusa. Nella nuova composizione delle commissioni consiliari, sia Cirignotta che Siragusa vengono “trasferiti” in sesta commissione, quella cultura e istruzione, che sulla bilancia politica è certamente la meno pesante. Insieme a loro, Sara Bonura del Megafono, Vincenzo Giudice del Movimento cinque stelle e il forzista Crocifisso Napolitano. In commissione urbanistica, una delle più ambite, al posto di Siragusa entra l’indipendente Antonio Torrenti, rimangono Cristian Malluzzo e Antonino Biundo di Sicilia Futura, Salvatore Gallo del Pd e Vincenzo Cascino della Lista Musumeci. Altro campo politicamente dorato è la commissione bilancio. Rispetto alla precedente composizione, rimane solo la dem Romina Morselli ed entrano il grillino Angelo Amato, l’indipendente Angela Di Modica, il democratico Carmelo Orlando e l’esponente di Un’Altra Gela Salvatore Sammito. In commissione sviluppo economico, rimane solo il consigliere della Lista Musumeci Anna Comandatore ed entrano il forzista Salvatore Scerra, il consigliere di Sicilia Futura Sandra Bennici, il capogruppo di Energie per l’Italia Luigi Di Dio e il grillino Simone Morgana. In commissione affari generali, tutto invariato con il consigliere del Megafono Giuseppe Guastella, quello di Articolo 1 Carmelo Casano, gli indipendenti Giovanni Panebianco e Sara Cavallo e l’esponente di Energie per l’Italia Francesca Caruso. In commissione ambiente e sanità, bocce ferme con tutti confermati, ovvero la grillina Virginia Farruggia, il salviniano Salvatore Farruggia, il capogruppo di Sicilia Futura Giuseppe Ventura, l’esponente del Megafono Maria Pingo e il forzista Crocifisso Napolitano.
Lo scontro in aula. “Dopo due anni – ha detto il capogruppo del Megafono Sara Bonura – continuiamo a giocare sui posti in commissione. Io lascio l’aula. Allora, mettiamo in discussione tutto, a cominciare dal presidente del consiglio”. Per il presidente Ascia, però, tutto sarebbe nato da un precedente, quello di due anni fa, che permise ad un gruppo di consiglieri comunali di portare in aula una griglia di commissioni, alla fine approvata, violando le competenze della stessa presidenza. “Di quell’atto c’è da vergognarsi”, ha detto Alessandra Ascia. “Domani mi recherò in procura a segnalare quanto sta accadendo in aula – ha attaccato Guido Siragusa – avete deciso di parlare di commissioni e messo da parte la questione cruciale, quella degli immobili abusivi. Cosa state facendo? Chi volete punire? Il tema di questa sera era far saltare il collega Vincenzo Cirignotta? Io ho detto di no”. La presa di posizione di Siragusa non è piaciuta al capogruppo di Sicilia Futura Giuseppe Ventura. “Siragusa, prima di parlare, dovrebbe pensare a ciò che succede nel suo partito – ha risposto – Sicilia Futura non vuole presidenze. Anzi, votiamo con rapidità questo punto”. Il dem Guido Siragusa e il forzista Salvatore Scerra si sono scontrati verbalmente, a distanza. “Deve essere il segretario generale – ha continuato Siragusa – a valutare. C’è omertà degli uffici? Le commissioni le porta in aula il presidente del consiglio e non i consiglieri. Prendo atto che sulle commissioni c’è un accordo trasversale. I patti, però, si fanno tra gentiluomini e non con questi colpi di mano. Neanche sappiamo dove verremo collocati. Altro che sfiduciare il sindaco! Adesso, sappiamo che l’interesse di questo consiglio sono le commissioni. Il centrosinistra non esiste. L’unico obiettivo è distruggere il Pd”. L’esponente del Megafono Maria Pingo ha attaccato, “ma quale Pd? Cosa volete? Volete il togliti tu che mi metto io?”. “Prima di parlare del Pd – ha repiclato Carmelo Orlando – il consigliere Pingo dovrebbe sciacquarsi la bocca. Non ho mai partecipato a spartizioni di posti”. Dai banchi del centrodestra, però, è arrivato l’ennesimo affondo. “C’è chi ha parlato di patto – ha detto Salvatore Sammito – a questo punto, c’è da chiedersi se esisteva già un accordo”. Per Salvatore Scerra, inoltre, “a vergognarsi dovrebbero essere tutti quei consiglieri che, due anni fa, hanno presentato un atto non condiviso, con la prima griglia sulle commissioni. Non è il Pd che decide le poltrone. Qui, parliamo di equilibri politici”. Dietro alla vicenda commissioni, secondo Giovanni Panebianco, ci sarebbe “solo la necessità di andare incontro ad alcune esigenze già esposte alla presidenza del consiglio. Se non andrà in procura, sarò io a presentare un atto contro Siragusa. Non sono in aula per farmi offendere”. Alla fine, il blitz politico trasversale è passato, con buona pace dei consiglieri del Pd, in realtà apparsi piuttosto sfilacciati. L’aula, intanto, ha approvato l’istituzione della consulta giovanile. I pochi consiglieri rimasti tra i banchi dell’assise civica, alla fine, si sono nuovamente arenati sul punto dell’acquisizione al patrimonio del Comune di circa otto immobili abusivi. Alla fine, è mancato il numero legale.