Gela. E’ alla sua prima vera esperienza amministrativa ma il risultato ottenuto, superando il muro delle mille preferenze, fa sì che l’imprenditore Angelo Caci sia tra i più attesi nel nuovo consiglio comunale che si insedierà ufficialmente la prossima settimana. Dopo la chiusura delle urne, ha tenuto un profilo piuttosto restio alle uscite pubbliche. Il suo peso politico ed elettorale non è affatto passato in secondo piano. Si è affidato al suo profilo social per rilasciare alcune valutazioni, proprio in vista della prima seduta d’aula. I numeri delle amministrative dicono che toccherà a lui dirigere i primi lavori dell’assise civica, chiamata subito ad eleggere il nuovo presidente. La maggioranza distefaniana sta cercando di saldare le fila per sottoscrivere una sorta di accordo complessivo, senza perdere l’unità di vedute davanti alle tappe che si stanno per concretizzare, partendo proprio da un nome condiviso per la presidenza e senza dimenticare tutti gli equilibri di giunta e di sottogoverno. Per Caci, però, le priorità della nuova amministrazione dovrebbero essere altre. Il suo è una specie di richiamo all’ordine, indirizzato proprio al sindaco e alla coalizione che lo sostiene. “Il consiglio comunale che vorrei rappresentare non dovrebbe avere appartenenze politiche, a mio avviso non dovrebbe avere né minoranza né maggioranza, ma tutti i consiglieri eletti dovrebbero avere un’unica maglia, quella della nostra città che siamo stati chiamati a rappresentare. Osservando le prime azioni amministrative – spiega sulla sua pagina facebook – mi danno l’impressione che piuttosto che far prevalere l’interesse a risolvere concretamente le tematiche più urgenti, ci sia invece un susseguirsi di incontri, finalizzati solo a definire ruoli, incarichi, futuri assessori, la carica del presidente del consiglio, la Ghelas e i sottogoverni. Assegnazioni che nulla hanno a che fare con le esigenze e le priorità della città, ma semplicemente finalizzate e strumentali a tenere su il precario equilibrio tra la maggioranza e i suoi partiti”. Quanto verificatosi al ballottaggio, secondo alcuni avrebbe potuto aprire nuovi scenari politici nel rapporto tra una parte dell’area schierata con Cosentino e la coalizione di Di Stefano, risultata vincitrice. La posizione di Caci, tra i riferimenti del gruppo cosentiniano, non pare per nulla incline a fare sconti politici. “Le prime fasi amministrative sono a mio avviso le più importanti perché dovrebbero servire ad un’amministrazione di buon senso per definire gli obiettivi e le priorità della nostra città, così da poter individuare successivamente i profili più idonei a risolvere le criticità di una macchina amministrativa paralizzata. Non si può invertire la questione – aggiunge – non si può pensare di affidare incarichi con scarsa attinenza e competenza alle funzioni da svolgere e poi sperare come sempre nel miracolo. Non esistono i miracoli, esistono le competenze e il duro lavoro, fatto con serietà ed interesse collettivo”. L’ingegnere, eletto nella lista “bicicletta” Lega-Cosentino sindaco, si dice distante dalla “politica degli inciuci”.
“Personalmente prenderò immediatamente le distanze da una politica che intenderà agire con specifiche modalità e facendo scelte amministrative in continuità con logiche del passato. La mia azione da consigliere dovrà essere chiara per tutti, sarà sì per tutte le azioni amministrative che comportano il benessere della città e del cittadino, sarà no invece alla politica degli inciuci, delle spartizioni, degli incarichi agli amici, no ad una politica che metterà nelle sue priorità gli individualismi piuttosto che il bene comune”, precisa. Ribadisce che nella sua attività istituzionale la priorità andrà all’attento vaglio “di ogni atto di giunta o di consiglio, nel rispetto di tutti i cittadini che mi hanno sostenuto”. La chiosa finale è piuttosto eloquente, rivolta agli attuali confronti interni alla maggioranza di Di Stefano, “potrei sbagliarmi ma il buongiorno si vede dal mattino”.
Disse il grande politico navigato…. Ma se non si danno gli incarichi come si lavora? Mmmha!