Gela. La crisi idrica è una costante in queste prime settimane di amministrazione Di Stefano. Il sindaco e la sua giunta sono impegnati su vari tavoli, nel tentativo di individuare fonti ulteriori e aumentare i quantitativi di acqua destinati alla città. Caltaqua sta razionando le forniture ogni tre-quattro giorni ma tanti quartieri non vengono coperti per intero e accade che stabili e abitazioni rimangano privi di approvvigionamento per giorni al pari delle attività commerciali. Di Stefano, dal primo giorno in municipio, ha subito attivato un canale di dialogo costante con la prefettura e con il presidente Ati Massimiliano Conti. Nel pomeriggio, è previsto un sopralluogo ai pozzi Pantanelli. Stanno per entrare a regime due nuovi pozzi che si aggiungono ai tre già avviati. “Siamo in una emergenza totale – spiega il consigliere comunale del Pd Antonio Cuvato che già alla testa dell’associazione “Viviamo Manfria” segue queste vicende da tempo – alla città bisogna dare risposte. Noi siamo preparati ad affrontare la questione. Il sindaco e la giunta stanno operando nel migliore dei modi. Un primo risultato sarebbe arrivare ad un’anormalità perlomeno gestibile. I problemi sono tanti. Fare pushing su Caltaqua è decisivo. Il sopralluogo a Pantanelli e nei cantieri ci consentirà di capire in modo pratico se gli impegni verbali assunti corrispondano agli interventi effettivi. Sono convinto che sia così”. L’emergenza non è superata.
Spesso ci si affida agli autobottisti privati e ai sistemi elettrici per garantirsi l’afflusso di acqua. Più in generale, mancano vere certezze per gli utenti. Le campagne sono in una condizione di crisi conclamata e senza l’apporto delle dighe. Pantanelli, Bubbonia, il Ragoleto attraverso Eni, il pozzo di contrada Giardinelli nell’agro vittoriese, sono passi che l’amministrazione sta muovendo ma per la normalità, sempre che possa essere raggiunta, manca ancora tanto. “Oggi, forse non è ancora chiaro a tutti, siamo in una condizione di lockdown idrico – aggiunge Cuvato – il problema della siccità è concreto. Il lago di Pergusa è scomparso mentre le nostre campagne sono lastre di acciaio. Stiamo vivendo una condizione molto grave”. La prossima settimana dovrebbe tenersi un altro tavolo operativo in prefettura.