Gela. Bisogna fare in fretta, affinché l’Unione dei Comuni per i finanziamenti della nuova programmazione 2021-2027 non sia solo “un vuoto acronimo”. Il presidente del consiglio dell’Unione, Angelo Di Menza, che mesi fa subentrò all’ex consigliere comunale gelese di FI Carlo Romano, in questi giorni ha intenzione di contattare il neo sindaco Terenziano Di Stefano. Per i circa ottantaquattro milioni di euro della nuova programmazione, l’Unione dei Comuni mette insieme Gela, Butera e Niscemi. Il consiglio è già stato costituito da tempo manca però tutto il resto. La tornata elettorale, per ora, ha azzerato la rappresentanza gelese. Vanno eletti, in seno alla nuova assise civica, i tre componenti del consiglio dell’Unione. “Ho atteso che si completasse la fase elettorale – dice Di Menza – non appena si insedierà il consiglio comunale di Gela, la prossima settimana, chiederò al sindaco Di Stefano di fare in fretta per l’elezione dei tre componenti da destinare al consiglio dell’Unione”. Alla struttura, soprattutto sul piano amministrativo e burocratico, manca tutto il necessario. Non c’è un segretario generale effettivo e i vuoti sono ovunque in una pianta organica, per ora presente solo sulla carta. A fine maggio, attraverso il Programma nazionale di assistenza tecnica Capacità per la Coesione 2021-2027, è stata accolta la richiesta per dodici innesti nell’Unione dei Comuni. Sono tutte figure tecniche ed esperti che serviranno al funzionamento vero e proprio della struttura per arrivare a completare il ciclo dei finanziamenti. Sulla carta, il consiglio dell’Unione avrebbe potuto deliberare e andare avanti senza la presenza dei consiglieri gelesi ma Di Menza, per correttezza istituzionale, ha ritenuto di dover attendere l’esito elettorale. Ad oggi, è stato fatto poco.
Se l’amministrazione Greco, anche attraverso il lavoro assessoriale di Di Stefano, si è potuta congedare con il completamento del programma “Qualità abitare” e l’avvio dei primi cantieri, il nuovo corso a Palazzo di Città non potrà permettersi di mancare l’appuntamento della programmazione 2021-2027 né quello delle “Città medie” e di altre eventuali linee di finanziamento coperte dal sistema Pnrr. Di Stefano ha deciso di mantenere per sè le deleghe di questo ambito. “Sarebbe un peccato mortale – conclude Di Menza – non concretizzare finanziamenti per il territorio che già ci sono e che vanno sottoposti ai necessari iter. Bisogna dare un senso vero all’Unione dei Comuni seppur enti come Gela e Niscemi, lo comprendo, si trovino in una situazione di dissesto”.