Declassamento dell’ospedale, la politica divisa dalla petizione del sindaco

 
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Gela. Se qualcuno aveva ancora dubbi su un paventato controllo della sanità pubblica locale da parte di una frangia della politica,

può cominciare a rimuoverlo analizzando ciò che sta accadendo al sit-in di protesta promosso, ieri, dal sindaco Domenico Messinese.

Noterà subito l’assenza dei massimi esponenti della politica che da anni parlano di rilancio della sanità gelese e dei rappresentanti sindacali, non solo del comparto sanità.

Se questo non convince, basta dare una rapida occhiata alla lunga lista di nomi che hanno (invece) aderito alla petizione popolare avviata proprio dal movimento Sviluppo Democratico che fa capo al primo cittadino. In testa alla lista figura il sindaco, seguito da Filippo Giardina, uno dei rappresentanti del Comitato per lo sviluppo dell’area gelese di Filippo Franzone (presidente), promotore dell’adesione alla città metropolitana di Catania. Ci sono i nomi di molti dipendenti ospedalieri compreso quello del responsabile del reparto di senologia, Giuseppe Di Martino, già protagonista della battaglia senza successo per il mancato riconoscimento della Breast unit.

Nonostante le tante presenze sorprende la mancanza delle firme dei due deputati gelesi all’Ars, il forzista Pino Federico e il democratico Giuseppe Arancio, che si sono solo avvicinati al gazebo per concedere un loro saluto informale. Tra gli assenti illustri figurano, senza dubbio, i componenti della commissione consiliare Sanità, presieduta dalla grillina Virginia Farruggia, coerente firmataria della mozione di sfiducia al sindaco.

Fa eccezione l’esponente della commissione Crocifisso Napolitano che insieme ad altri sei consiglieri, Carmelo Casano, Salvatore Sammito, Giuseppe Guastella, Giovanni Panebianco, Guido Siragusa e Luigi Di Dio, ha deciso di sostenere la battaglia contro il declassamento dell’ospedale “Vittorio Emanuele” e “le promesse non mantenute – spiega Messinese – dal presidente Rosario Crocetta e dal manager Carmelo Iacono”, senza badare ai colori politici. “Rimaniamo basiti dall’incapacità del sindaco a rispettare un programma condiviso – scrive in un comunicato la commissione sanità -, infatti, appena un mesetto addietro, avevamo concordato una linea comune ad un tavolo in cui erano presenti le associazioni che operano in campo sanitario, in quell’occasione è stato deciso di portare il problema, tutto politico, all’Ars”.

Ci sarebbe, tra i sostenitori, anche l’ormai ex pentastellata e consigliere indipendente Sara Cavallo che al momento ha dato la sua adesione solo verbalmente dopo avere affermato che “i diritti della sanità riguardano ognuno di noi. Chi è stato eletto – conclude – ha anche il compito di non deludere gli elettori ancora prima dei dirigenti dei partiti politici”.

Mancano anche le associazioni di volontariato locali, comprese quelle che occupano gratuitamente immobili comunali e che in altre circostanze hanno garantito al sindaco il loro appoggio. Tra queste figura la Late (Libera associazione talassemici), perché secondo il presidente Salvatore Di Caro “il sindaco Messinese ignora le istanze che gli sottoponiamo”. Al gazebo allestito in via Palazzi, all’ingresso dell’ospedale “Vittorio Emanuele”, pesa l’assenza anche di due componenti della giunta: il vice sindaco, Simone Siciliano, e l’assessore alla Polizia municipale, Rocco D’Arma. Secondo l’assessore Abela, che ha garantito la presenza al presidio dell’amministrazione, durante la pausa pranzo, indossando la fascia tricolore in assenza del sindaco, “sarebbero occupati in impegni istituzionali”. Intanto, mentre la petizione va avanti il sindaco prosegue la sua attività istituzionale dal gazebo accogliendo anche le lamentele dei numerosi cittadini.

La protesta ha attirato l’attenzione del manager dell’Asp, Carmelo Iacono, che ha voluto replicare inviando una nota stampa. “Appare superfluo segnalare che l’ospedale di Gela è stato riqualificato da ospedale di base ad ospedale spoke regionale – scrive Iacono – Dea di primo livello, con la conferma di tutte le unità operative complesse già originariamente presenti e l’aggiunta delle Neurologia, Oculistica, Utin, Uosd Breast unit, Anatomia patologica”.

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