Gela. Per la procura, le accuse sono da confermare in blocco e così è stato chiesto il rinvio a giudizio per gli imputati coinvolti in un’inchiesta ruotata intorno a presunti furti dai campi estrattivi di Enimed. Ci sarebbero state possibili omissioni pure da parte di manager e responsabili tecnici della multinazionale, impegnati nel sito locale. Il pm Luigi Lo Valvo ha ribadito la linea, confermando la richiesta di rinvio a giudizio. Ad agire materialmente, riattivando una delle linee più risalenti e prelevando il flussante, sarebbero stati Rocco Ferracane, Vincenzo Antonio Tosto, Salvatore Di Caro e Giuseppe Di Caro. Pare che il prodotto prelevato venisse poi stoccato in un deposito in contrada Disueri, in territorio di Butera. Secondo gli inquirenti, sarebbero stati prelevati non meno di 510mila litri. Contestazioni vengono mosse, sul fronte Enimed, ad Eugenio Lopomo, Andrea Mazari e Calogero Carlo Longo. Sarebbero stati “consapevoli del carattere vetusto delle tubazioni che trasportavano il flussante” e “delle falle”. Ancora, avrebbero saputo della mancanza dei sistemi a protezione e della non corrispondenza tra i quantitativi di flussante in entrata e quelli immessi nei pozzi per l’estrazione del petrolio. Stando agli inquirenti, avrebbero inoltre sottratto “al pagamento delle accise” ingenti quantitativi di flussante, “ricevuti in regime di sospensione di imposta”, almeno per tre anni. Le difese hanno invece respinto ogni addebito, sia per quanto riguarda i furti sia soprattutto rispetto alle vicende che toccano manager e tecnici di Enimed. Si sono opposte alla richiesta di rinvio a giudizio. Il gup Martina Scuderoni ha invece accolto le eccezioni di incompetenza territoriale e trasmesso gli atti alle procure di Caltagirone, Enna e Ragusa, per altre posizioni.
Davanti al gup, infatti, sono imputati anche Bruno Varacalli, Domenico Varacalli, Giovanni Cantelli, Calogero Di Sano, Pietro Fiorino, Giuseppe Licitra, Orazio Sosi, Salvatore Terranova, Salvatore Zuccala’ e Salvatore Alabiso. Enimed ha formalizzato la costituzione di parte civile, ritenendosi danneggiata. Il legale dell’azienda ha concluso per il rinvio a giudizio. In aula, per consentire repliche al pm Luigi Lo Valvo e per la decisione, si tornerà ad ottobre. Gli imputati sono rappresentanti dagli avvocati Nicoletta Cauchi, Ivan Bellanti, Orazio Rinelli, Carmelo Tuccio, Giovanni Cannizzaro, Fulvio Simoni, Giovanni Paolo Accinni, Simona Maugeri, Salvatore Giardina, Liborio Sciagura, Vincenzo La Malfa, Biagio Pace, Vincenzo Pirracchio, Carmelo Drago, Vito Melfi e Nunzio Citrella.