Gela. C’erano i vertici regionali dei chimici della Uiltec all’attivo convocato in città. Una riunione fissata in una fase cruciale per la fabbrica Eni
di contrada Piana del Signore, ma anche per quanto si sta verificando nella sfera di Enimed.
“Non possiamo permetterci rallentamenti”. “Le dichiarazioni su un ulteriore slittamento dell’avvio della green refinery al 2019 – dice il segretario provinciale della Uiltec Maurizio Castania – non ci fanno stare tranquilli. Non è da escludere che le sigle sindacali dei chimici possano, a breve, chiedere un incontro ai manager locali di raffineria”. Intanto, sia i sindacalisti della Uiltec sia quelli delle altre sigle sindacali stanno premendo con i loro referenti nazionali per una nuova convocazione al ministero dello sviluppo economico. “Il tavolo sulla verifica delle autorizzazioni – spiega ancora Castania – doveva essere convocato entro dieci giorni dall’ultimo vertice ministeriale. Evidentemente, se non ci sono state ancora risposte, le verifiche tra ministeri saranno in corso. Però, bisogna accelerare, anche per capire cosa si possa sbloccare in Enimed”. Per Castania, inoltre, non mancherebbero le storture neanche nell’indotto. “Edili e metalmeccanici – dice ancora – riescono comunque a resistere, anche con l’avvio di nuovi lavori. Ciò che più preoccupa, è il settore elettrostrumentale. La Regione è rimasta muta e non sono state avviate le attività di riqualificazione degli operai dell’indotto”.