Gela. Questa volta è lui a protestare, e non i cittadini.
Il sindaco Domenico Messinese di buon mattino ha promosso una sorta di sit in pacifico per protestare contro la mancata attivazione di alcuni servizi dell’Asp all’ospedale Vittorio Emanuele. Indice puntato contro la Regione, che ha promesso nuovi investimenti e potenziamenti di reparti che soffrono come Urologia, Malattie Infettive o Ematologia.
“Sono quii a difendere questo presidio – dice il sindaco – dalle promesse non mantenute da Gucciardi e dall’Asp Cl2. Il nostro ospedale viene di fatto depotenziato. Alcuni esempi? Due medici su cinque hanno concluso il loro contratto e Urologia avrà solo tre medici. Discorso analogo per le malattie infettive. Dicono che è un reparto aperto, così come Ematologia ma poi bisogna andare fino a Caltanissetta per uan sacca di sangue. Il fatto di avere assunto in Chirurgia in ottimo primario non basta perchè mancano gli anestesisti. Ci sono solo due interventi a settimana ed una lista d’attesa infinita. Poco fa una donna mi diceva che aveva prenotato la mammografia a settembre ma è stata nuovamente rinviata”.
“Sui cinque milioni di euro persi dall’Azienda Sanitaria Provinciale per un errore dei suoi uffici – ha denunciato il sindaco Messinese -, valuteremo se ci sono gli estremi per informare la Corte dei Conti, mentre sulle disparità di servizi tra Gela e Caltanissetta chiederemo l’intervento dei commissari del Ministero della Salute, a cui sottoporremo la valutazione anche dell’ultimo atto aziendale”. Gela è tra le aree dichiarate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ad alto rischio ambientale eppure deficita nel servizio di oncologia e attende da tempo l’attivazione dell’Unità di Terapia Intensiva Neonatale.
Alla protesta si è unito, “solo perchè di passaggio”, il deputato regionale dei Dem Giuseppe Arancio, l’esponente all’Ars di Forza Italia Pino Federico e alcuni assessori della giunta Messinese.