Gela. Il sindaco alla prova di Articolo 4, accusato di voler svendere ai privati la struttura dell’ex dogana sul lungomare Federico II di Svevia. Durante la seduta di question time di martedì sera, i consiglieri del neo movimento costituitosi tra i banchi del civico consesso non hanno risparmiato critiche al primo cittadino Angelo Fasulo.
“Vorrei capire – è intervenuto Terenziano Di Strefano – come mai nell’elenco degli immobili comunali da rivalutare attraverso progetti privati sia finita l’ex dogana. Quell’edificio è stato assegnato alla capitaneria di porto direttamente dai funzionari della regione. Come fa il comune a metterlo nell’elenco? Lo si vuole trasformare nell’ennesimo ristorante attraverso un bando che in pochi hanno potuto consultare?”.
Netta la replica del sindaco. “I funzionari della capitaneria di porto – ha spiegato – ci hanno consegnato l’immobile oramai vetusto per effettuare i primi interventi di pulizia. Ne abbiamo la disponibilità. Non mi pare di aver svenduto beni pubblici ai privati. Il bando, ancora aperto, mira ad assicurare interventi che possano ridare vita a strutture altrimenti destinate all’abbandono”.
Ma il faccia a faccia Fasulo-Di Stefano è proseguito anche su un altro tema decisamente caldo, la recente crisi idrica. “Come mai – ha chiesto il consigliere di Articolo 4 – l’ente non si munisce di un piano d’emergenza da far scattare davanti a crisi idriche che si prolungano per più giorni? Il quinto modulo bis del dissalatore che fine ha fatto? Perché non lo si riattiva?”.
Anche in questo caso non sono mancate le repliche del primo cittadino. “Lei – ha risposto – conosce meglio di me il problema. L’ultimo black out idrico si è verificato a causa di un grave guasto alla rete. Il dissalatore, fermo da tempo, necessiterebbe di diverse fasi di rodaggio”. Gli infortuni causati dai dissuasori di Piazza Salandra e i limiti di velocità imposti lungo via Butera hanno completato il confronto.
In aula, il sindaco ha confermato la riapertura di Palazzo Ducale anche senza i resti della nave greca destinati al museo regionale e assicurato la massima attenzione sulla gestione e la fase di liquidazione dell’Ato rifiuti Cl2, rispondendo alle interrogazioni presentate da Luigi Farruggia del Nuovo Centro Destra e dall’indipendente Antonio Ventura.
All’inizio della seduta, un minuto di silenzio è stato osservato sia per la tragica fine della piccola tredicenne trovata morta nel suo appartamento del centro storico sia per l’operaio Antonio Vizzini morto sul lavoro nella zona della centrale termoelettrica della fabbrica Eni.