Gela. Il quartiere di San Giacomo sta diventando l’emblema di un’emergenza idrica che fa venire meno anche le forniture minime per garantire esigenze igienico-sanitarie. Tanti residenti della zona non vedono acqua da dieci giorni e il turno di ieri è saltato. Questa mattina, un gruppo di cittadini che vivono nel quartiere, tra i più popolosi, si è riunito nei pressi della chiesa. Reclamano un diritto che gli è stato negato, mettendo nella disperazione interi nuclei familiari, con bambini piccoli e persone in difficoltà. Ieri, la coda per approvvigionarsi da un’autobotte è stata molto lunga ma gli anziani spesso non riescono a raggiungerla o a trasportare da soli interi bidoni riempiti d’acqua.
Il comitato di quartiere, già ieri, ha lanciato l’allarme. I rappresentanti hanno parlato di un quartiere che “sta implodendo”.
Una situazione emergenziale che si ripete in altre zone, come nell’area di Marchitello. In via Barbabianca, uno stabile con otto persone, non riceve acqua da circa una settimana e anche in questo caso pare che i turni siano saltati. Nell’immobile, vivono pure un neonato di appena sei mesi e un disabile. Questa mattina, è in programma un vertice convocato dalla prefettura, al quale parteciperà il sindaco Lucio Greco, che in settimana ha scritto anche alla Regione e ieri, attraverso gli uffici, ha chiesto a Caltaqua di procedere con le autobotti.