Gela. Il Pd locale si è rilanciato al termine del primo turno elettorale, risultando quello più suffragato nel contesto progressista e il secondo in assoluto, con la propria lista, dietro solo a Forza Italia. Un balzo netto rispetto a cinque anni fa e che ha indubbiamente inciso sulla corsa del candidato a sindaco Terenziano Di Stefano. A maggior ragione, la dirigenza dem sta lavorando insieme agli alleati per far sì che il ballottaggio possa dare un esito favorevole. “Ormai, è la città che è chiamata a decidere tra i due candidati – dice il commissario del Pd Giuseppe Arancio – la scelta è tra chi vuole una città sostenibile, che dica no alla trasformazione in pattumiera di tutta la Sicilia, e chi invece non si porrebbe problemi a metterle davanti una nuova bomba ecologica. Mi riferisco al progetto di amplimento della discarica Timpazzo che il governo regionale continua a propugnare, con l’inserimento nel programma dei fondi Fsc. Noi ci opponiamo fermamente alle due nuove vasche del sito di Timpazzo. La città ha già pagato un prezzo assai salato sul fronte ambientale, con l’industria pesante che ha lasciato segni profondi. Il governo regionale prevede due termovalorizzatori sull’isola ma per realizzarli ci vorranno anni e nel frattempo dove finiranno i rifiuti? Noi temiamo che l’ampliamento di Timpazzo sia finalizzato proprio a concentrate la gran parte dei rifiuti dell’isola proprio nella discarica Timpazzo”. Per Arancio, le due candidature ancora in lizza sono specchio politico di visioni del tutto differenti. “Il centrodestra ha deciso che il candidato doveva essere indicato a Palermo e Cuffaro ha voluto con forza che si arrivasse alla scelta ricaduta sull’ingegnere Cosentino. Non capisco inoltre perché hanno indicato un assessore che non è neanche della città – dice inoltre l’ex parlamentare regionale – quella di Di Stefano è una candidatura nata in città e sviluppata in un percorso di confronto. Noi continuiamo a parlare con la città. Inizialmente, avevamo dei dubbi ma alla fine abbiamo ritenuto che fosse la strada da percorrere. Di Stefano, durante la sua esperienza amministrativa, ha dimostrato competenza e capacità. Sa ascoltare e fa sempre ciò che dice. Non dimentichiamo che l’intero sistema dei finanziamenti ottenuti dall’ente comunale si deve al suo lavoro. Non è stato perso neanche un centesimo”. La sanità è un altro punto dirimente, secondo l’esponente dem. “Qualcuno, su questo tema – aggiunge – avrebbe dovuto studiare di più, evitando di dire pubblicamente delle inesattezze”.
Quanto al Pd, il commissario non può che valutare favorevolmente l’esito elettorale. “E’ stato un risultato ottimo e il Pd continua un percorso di rilancio e di rinnovamento. Non a caso, abbiamo deciso che la capolista doveva essere Francesca Miano, una studentessa poco più che ventenne, che si è fatta valere. Per noi, è il simbolo del Pd che verrà, nei prossimi anni. Si riparte dai giovani – conclude – che hanno voluto sostenere la nostra idea di città che non ha nulla a che spartire con quella di un centrodestra che impone le candidature e taglia le risorse destinate a questo territorio”. I dem, insieme agli altri alleati, si stanno confermando una delle basi politiche sulle quali si è man mano sviluppato il progetto di Di Stefano, che ora attende il pronunciamento delle urne.
Solo odio e fango, non avendo programmi utilizzate l’offesa ad personam , dimenticando che siete stati la rovina di Gela negli ultimi trent’anni.
Parlate di timpazzo e non volete i termovalorizzatori, parlate di sanità e proprio il dottor arancio per tre mandati è stato in commissione sanità e in maggioranza con crocetta.
Parlate parlate senza concretezza .