Gela. Dopo le dimissioni di Vincenzo Romano, durato in carica appena quattro mesi, chi si prenderà la Ghelas? Il manager che ha scelto, per ragioni personali e professionali, di lasciare
l’incarico, era certamente un uomo del sindaco Domenico Messinese e del suo vice Simone Siciliano.
Chi chiuderà l’accordo? Un tecnico di fiducia che avrebbe dovuto traghettare la malmessa municipalizzata, che ingloba al suo interno servizi amministrativi ma anche attività in strada per conto del Comune. Una nomina blindata dalla giunta che, in questo modo, aveva spiazzato i partiti, tagliati fuori dalla gestione di una società che è sempre stata lo specchio del colore politico a guida del municipio. Adesso, le piste percorribili sono sostanzialmente due. Messinese e Siciliano potrebbero andare per la loro strada, scegliendo un altro uomo di fiducia, un tecnico di loro riferimento da mettere al posto di Romano. In questo caso, però, le consultazioni politiche avviate da Messinese sarebbero servite a poco. Se la Ghelas finisse nuovamente ad un referente della giunta, allora i partiti rappresentati in consiglio comunale, sia nel centrosinistra sia nel centrodestra, potrebbero definitivamente chiudere le porte del dialogo e, come extrema ratio, appoggiare la sfiducia al sindaco. Insomma, isolarsi non sembra convenire a Messinese, a meno che non sia certo di avere comunque una maggioranza trasversale che possa parargli le spalle in consiglio comunale. Un’ipotesi che, al momento, non appare avere fondamento. In alternativa, il sindaco potrebbe veramente fare il passo decisivo, aprendo ad un’intesa complessiva, politica e d’interesse. Insomma, dare la Ghelas ai partiti. “Stiamo valutando il da farsi – dice il vicesindaco Simone Siciliano – valuteremo tutti gli aspetti. Con Vincenzo Romano non c’è stata alcuna frizione. Lasciare l’incarico di amministratore delegato è stata una sua scelta personale. Con la giunta non ha mai avuto problemi. Se apriremo alla politica per le nuove nomine? Nulla è da escludere”. A questo punto, però, bisognerà capire a quale politica possa aprire la giunta. Esclusi i grillini che, notoriamente, non fanno accordi di sottogoverno, né li farebbero con il sindaco che vogliono sfiduciare, anche il centrodestra sembra tagliato fuori. Nelle scorse settimane, Messinese ha nominato il commercialista Francesco Pollicino a revisore dei conti della Ghelas. Il professionista è coordinatore cittadino di Energie per l’Italia, gli ex Reset, sostenitori di Peppe Di Dio alle amministrative di due anni fa, attualmente collocati nell’area di centrodestra, anche in consiglio comunale. Sembra improbabile che la Ghelas, d’improvviso, si possa colorare solo di centrodestra, magari con un amministratore delegato scelto tra queste fila.
Pd e Megafono ci stanno? Molto più allettante, almeno per il sindaco, sembra l’ipotesi di bussare al palazzo di centrosinistra. Il Pd potrebbe trattare. Di Cristina e i suoi, almeno per ora, hanno messo da parte la sfiducia, in attesa di “costruire l’alternativa”. Intanto, però, potrebbero prendersi la guida della Ghelas, magari con un professionista di fiducia, cercando di far sbollire gli animi degli alleati più propensi alla sfiducia. Di certo, ai dem non mancano gli uomini di fiducia da piazzare alla guida della municipalizzata. Uomini che non mancano neanche ai crocettiani. I fedelissimi del presidente della Regione hanno già fatto capire a Messinese che non vogliono la guerra. Niente sfiducia, ma una collaborazione sui progetti per la città. Un tentativo di rafforzare il vincolo, da suggellare con una nomina alla municipalizzata. Negli scorsi mesi, prima che la scelta ricadesse su Vincenzo Romano, c’era stato il tentativo di piazzare un tecnico vicino ai crocettiani. Il progetto, però, naufragò. Adesso, con un dialogo sempre aperto, soprattutto con il dirigente regionale Enrico Vella, si potrebbe arrivare ad una diversa conclusione. Più difficile sembra l’intesa con Sicilia Futura. Gli esponenti del movimento dell’ex ministro Salvatore Cardinale sembrano orientati a sfiduciare il sindaco, anche se i numeri al momento non sono proprio il loro forte. In ogni caso, nel collegio dei revisori della municipalizzata c’è ancora il commercialista Gaetano Lorefice, professionista da molti ritenuto vicino all’ex direttore generale del municipio Renato Mauro, tra i leader, nell’ombra, proprio di Sicilia Futura. Al momento, con le dimissioni di Romano, è proprio Lorefice, da statuto, a guidare la Ghelas. L’incognita potrebbe essere quella dei centristi rimasti fuori dal Pd. I vertici dell’Udc, nel corso delle consultazioni, hanno già dato disponibiità a collaborare con la giunta. Probabilmente, però, il loro attuale peso politico, anche a livello di numeri, non dà le stesse certezze, assicurate invece dai “titani” di Pd e Megafono. Di certo, la nuova nomina potrà assicurare lunga vita a Messinese oppure affossarlo definitivamente. Deciderà la politica.