Gela. Salvatore Scerra, che ha concluso la corsa a sindaco al primo turno, oggi dovrebbe ufficializzare l’accordo con l’ingegnere Grazia Cosentino, rientrando in una coalizione di centrodestra, allargata ai moderati, che invece aveva avversato mettendosi alla testa di “Alleanza per Gela”. Diversi esponenti di quest’esperienza lo hanno anticipato, facendo l’endorsement ufficiale per Cosentino e di fatto depotenziando una certa idea di coesione. Da questo cartello elettorale, però, non arrivano sostegni solo per Cosentino. Il presidente del consiglio comunale uscente Salvatore Sammito e l’avvocato Marina Ferrara, schierati nella lista “Scerra sindaco” e tra i più suffragati, hanno invece deciso di stare con la coalizione di Terenziano Di Stefano. “Abbiamo portato avanti un progetto nel quale abbiamo investito ogni energia, un progetto che trovava il suo centro gravitazionale nel nostro leader, Salvatore Scerra. Oggi quella prospettiva è sostituita da una scelta, quella fra i due candidati che hanno conquistato il ballottaggio. Ringraziamo Salvatore Scerra per avere speso corpo e anima affinché il nostro comune progetto andasse in porto – spiegano – nel corso di questa campagna elettorale la già immensa stima nei suoi confronti è esponenzialmente aumentata, insieme all’orgoglio per il risultato raggiunto”. Senza più Scerra in campo, a differenza dello stesso candidato e di altri pezzi di “Alleanza per Gela”, confluiti nel centrodestra dal quale avevano preso le distanze, Sammito e Ferrara hanno deciso di sostenere Di Stefano e i suoi. Ribadiscono di non avere alcuna acredine nei riguardi di Scerra ma la loro visione li porta in un progetto differente.
“Una stima verso Scerra che non muta nemmeno oggi che, nel reciproco rispetto delle rispettive e divergenti decisioni – aggiungono – scegliamo di appoggiare il candidato Terenziano Di Stefano. E’ una scelta determinata da una tanto attenta quanto decisa riflessione politica che, attraverso Terenziano Di Stefano, ci consente di pensare al futuro con la certezza della serenità del confronto politico e democratico. Auguriamo, comunque, a Salvatore Scerra le gratificazioni che il suo coraggio e il suo spessore politico meritano”.