Gela. La Dc, alle amministrative tra gli sponsor politici principali della coalizione cosentiniana, alza il muro a difesa del leader Salvatore Cuffaro. In giornata, il parlamentare Ars Nuccio Di Paola ha parlato di forze, quelle che sostengono Terenziano Di Stefano, tutte rivolte ad evitare che “la città possa finire in mano a Cuffaro”. Per Di Paola, infatti, la candidatura dell’ingegnere Cosentino porta soprattutto la firma dell’ex presidente della Regione. “L’onorevole Di Paola sta attraversando momenti politicamente difficili e sta vivendo uno stato di grande frustrazione. Lo comprendiamo – dicono il dirigente nazionale Barranco e gli esponenti della direzione provinciale del partito – vedere ridotto nella propria città il suo movimento ad una forza irrilevante che per raggiungere il quorum del cinque per cento deve ricorrere a figure esterne al partito, ha l’effetto di provocare sconforto e delusione. Cerchi di trovare le ragioni di questo risultato disastroso ed eviti di occuparsi di Cuffaro, personalità ben al di sopra della sua portata, sia per sensibilità umana e politica sia per la capacità di sapere interpretare i bisogni della nostra terra”. Il ruolo del leader Dc, in questa campagna elettorale, è più volte emerso anche dal palco del candidato di “Alleanza per Gela”, in relazione alla condanna per favoreggiamento alla mafia scontata dall’ex governatore. Di Paola ha ribadito che ci sarebbe proprio il riferimento Dc dietro alle scelte del patto largo moderati-centrodestra che ha condotto alla corsa di Cosentino.
“Certe posizioni espresse da uno come Di Paola non ci sorprendono. Ci disturba invece il fatto che a condividere certe cadute di stile e certi attacchi inqualificabili siano anche personaggi che nei confronti di Cuffaro dovrebbero esprimere solo sentimenti di gratitudine. Nella graduatoria così ben espressa dal grande scrittore Leonardo Sciascia – concludono – il presidente Cuffaro occupa sicuramente il primo posto, quello degli uomini”.
Caro Avv. Ventura, le inoltro per mera chiarezza quanto scrive Wikipedia sull’on S. Cuiffaro:” 22 gennaio 2011[56][57] la Corte di cassazione conferma in via definitiva la condanna 7 anni di reclusione inflittagli l’anno prima dalla Corte di Appello di Palermo, nonostante la richiesta di eliminazione dell’aggravante mafiosa da parte del procuratore generale.
Il giorno stesso Cuffaro si costituisce[58] e viene rinchiuso nel carcere romano di Rebibbia, proclamandosi innocente e vittima della mafia pur ammettendo di aver commesso errori.[59][60]
Il successivo 2 febbraio il Senato della Repubblica accoglie le sue dimissioni da parlamentare con 230 voti favorevoli, 25 contrari e 17 astenuti[61][62]. Nelle motivazioni della sentenza i giudici della Cassazione dichiarano provato «l’accordo politico-mafioso tra il capo-mandamento Giuseppe Guttadauro e l’uomo politico Salvatore Cuffaro, e la consapevolezza di quest’ultimo di agevolare l’associazione mafiosa, inserendo nella lista elettorale per le elezioni siciliane del 2001 persone gradite ai boss e rivelando, in più occasioni, a personaggi mafiosi l’esistenza di indagini in corso nei loro confronti»[63][64].”
Forse l’on Di Paola, pur certo che abbia avuto una batosta elettorale, si riferiva a quanto sopra. E da semplice cittadino mi faccia dire che quel che conta non sono i decimali dei 5* ma la personalità politica che lei tende di difendere.
Un elettore libero di Non votare Lei e la sua coalizione.
Buona sera
Basta mostrare il casellario giudiziario di entrambi quello di Cuffaro e quello di Di Paola
Potete renderlo pubblico, e date al popolo l’occasione di leggere