Gela. Filippo Franzone e i suoi sostenitori ribadiscono che la scelta di stare con il candidato a sindaco Terenziano Di Stefano non dipende affatto da “un baratto” per i posti, come ha detto chiaramente invece il commissario Dc Giuseppe Licata. “Non abbiamo perso nulla, men che meno abbiamo barattato qualcosa, semplicemente, sono stato invitato al dialogo da entrambi i candidati a sindaco che andranno al ballottaggio. Ad entrambi sono stati esposti gli unici tre punti che abbiamo portato nella discussione, ovvero i temi portanti della campagna elettorale, l’adesione alla Città Metropolitana di Catania, i servizi sanitari-ospedalieri e l’acqua. L’assessorato non è stato chiesto a nessuno dei due, sono stati entrambi a sostenere che per condurre i nostri punti occorreva la nostra presenza all’interno della giunta – spiega Franzone – la nostra credibilità è salda perché continuiamo, con coerenza, a combattere per temi che da venti anni hanno contraddistinto le nostre battaglie. Lo faremo ancora, eventualmente, anche all’interno delle istituzioni. Non abbiamo mai avuto ambizioni di cariche politiche, le avremmo potute ottenere prima e le abbiamo sempre rifiutate. Abbiamo deciso di dialogare con i due candidati al ballottaggio con l’obiettivo di dare rappresentanza ai tremila elettori che attraverso il voto dell’8 e 9 giugno hanno dato fiducia alle nostre battaglie”. Franzone e il suo gruppo allontanano qualsiasi ombra di mera utilità nella scelta pro-Di Stefano.
“Abbiamo scelto Di Stefano perché, a differenza di Cosentino, ha presentato maggiori garanzie rispetto alla possibilità di dare concretezza proprio a quelle battaglie che gli elettori ci hanno chiesto con forza di portare avanti. Avremmo perso la libertà e la credibilità andando con Cosentino, in cambio di una carica istituzionale, rinunciando a uno dei nostri punti, l’adesione alla Città Metropolitana di Catania. Forse, l’obiettivo era proprio quello, inglobare il nostro gruppo per poi annullarci. La nostra credibilità e la nostra libertà – conclude Franzone – sono rappresentate dal patto fiduciario che ci lega ai nostri elettori e sostenitori. Forse, la credibilità, l’ha persa chi in questi anni ha accettato incarichi provenienti da ogni dove dimenticando quel rapporto fiduciario con i cittadini che da sempre, invece, caratterizza la nostra storia”.