Gela. Un’altra riunione di coalizione, tra oggi e domani. Nel centrodestra del patto largo con i moderati, rimane da decidere se formalizzare alleanze con candidati a sindaco che si sono fermati al primo turno oppure con liste che hanno appoggiato i competitor dell’ingegnere Grazia Cosentino. Fin dall’inizio, l’opzione dell’appartamento ufficiale non è stata la via maestra e pesano anzitutto i rapporti politici (in alcuni casi pure personali) quasi del tutto compromessi con pezzi importanti di “Alleanza per Gela”, il blocco alternativo ai partiti ufficiali di centrodestra e che ha supportato il candidato, ex FdI, Salvatore Scerra. C’è chi non vorrebbe alterare gli equilibri di un’aggregazione nella quale le cinque liste hanno tutte raggiunto l’obiettivo di superare lo sbarramento. Il refrain consolidato vuole che “le scelte spettano al candidato a sindaco Grazia Cosentino”. È evidente che l’ex dirigente comunale dovrà valutare sulla base di dettami che arrivano dagli alleati. Contatti non ne mancano, pure con l’entourage di Filippo Franzone e con quello di Miguel Donegani.
Provare l’intesa con “Alleanza per Gela” potrebbe essere una soluzione non indolore ma necessaria per sparigliare e mettere in campo un riavvicinamento tra tanti pezzi del centrodestra locale, presentatosi scisso alle amministrative. Tutt’altro che semplice, comunque. Le bordate reciproche partite in campagna elettorale e dai palchi dei comizi si fanno ancora sentire. È anche vero che tra i sostenitori di Cosentino e nelle segreterie dei partiti “amici”, non mancano quelli che vorrebbero proseguire il cammino verso il ballottaggio senza particolari intese e affidandosi alla “responsabilità e al buon senso” di chi si è sempre rivisto nel centrodestra.