Gela. Il Pd e la sfiducia immediata al sindaco Domenico Messinese non vanno assolutamente a braccetto. Le perplessità dei dem sono state più volte ribadite anche dal segretario Peppe Di Cristina.
“Non facciamo il gioco dei cinquestelle”. Nel centrosinistra, però, Sicilia Futura ha fatto il passo in avanti, votando per mandare a casa questa giunta. Il capogruppo, l’ex democratico Giuseppe Ventura, spinge proprio per un coinvolgimento dell’intero centrosinistra che, da solo, avrebbe tutti i numeri per portare in aula la mozione. I dem, però, continuano a non essere troppo convinti. “La sfiducia alla giunta non è una prescrizione medica – spiega il neo consigliere del Pd Guido Siragusa – gli alleati di Sicilia Futura, secondo me, sbagliano a farsi prendere dalla frenesia. Non è una corsa a chi arriva primo. Rischiamo di fare il gioco del Movimento cinque stelle, che prima ha regalato alla città questa giunta e, ora, chiede a noi di risolvergli definitivamente il problema”. Insomma, Siragusa cerca di stemperare i “bollori” di una sfiducia, senza sé e senza ma. “Il Partito Democratico, per sua stessa natura, è una struttura plurale e complessa – continua – le decisioni vengono assunte dopo aver analizzato con attenzione. Non dimentichiamo cosa è accaduto a Messina, con il flop della mozione di sfiducia presentata nel tentativo di mettere fine all’esperienza amministrativa del sindaco, scalzo, Renato Accorinti. Non ci sono stati i numeri e la sfiducia è stata del tutto seppellita. Vogliamo rischiare questa figuraccia politica? Chi porta in aula la sfiducia deve anche assumersi la responsabilità di avere i numeri. Il centrosinistra, se deve agire come coalizione, non può andare incontro a strappi o a fughe in avanti”. Siragusa, quindi, avvisa gli alleati, a partire dai tanti ex dem confluiti in Sicilia Futura. “La frenesia politica non aiuta – conclude – anche perché, se la sfiducia in aula si rivelasse un flop, dovremmo poi spiegarlo ai cittadini. Costruiamo insieme l’alternativa di centrosinistra. Altrimenti, mi verrebbe da pensare che ci sia qualcuno, magari certo dell’assenza dei numeri in aula, che voglia solo discutere la mozione, magari sapendo già che non verrà mai votata”.
