Gela. “L’attacco personale e l’isolamento non pagano. I cinquestelle dovrebbero imparare da quanto accaduto in questa tornata elettorale”.
“L’isolamento non paga”. Mentre è ancora impegnato nella fase di consultazioni politiche, il sindaco Domenico Messinese lancia messaggi ai grillini che lo hanno sostenuto nella corsa alla poltrona in municipio, ma traccia anche il suo modello politico. “Al centro – dice ancora – ci sono i sindaci e le giunte. Siamo noi che, quotidianamente, dobbiamo fare i conti con i tagli nei trasferimenti, con le emergenze in città, con le richieste che arrivano dai cittadini. Federico Pizzarotti a Parma, Luigi De Magistris a Napoli e Leoluca Orlando a Palermo dimostrano che si può amministrare anche senza avere dei partiti strutturati alle spalle, ma dando priorità alle esigenze della città”. I rapporti tra il sindaco, che sta cercando di evitare la sfiducia in consiglio comunale, e i grillini si sono interrotti da tempo. “Purtroppo, assisto ad attacchi che hanno una logica quasi bambinesca – dice ancora – a partire da quelli personali. Inviterei il deputato regionale Giancarlo Cancelleri e i suoi fedelissimi a valutare l’esisto elettorale, piuttosto che limitarsi a dileggiare in continuazione chi non la pensa come loro. Basta considerare quanto accaduto a Parma con Federico Pizzarotti. Espulso dai cinquestelle, attaccato, isolato e, alla fine, è riuscito ad ottenere il ballottaggio. E’ ancora in corsa per la riconferma, a differenza del candidato con il simbolo del Movimento cinque stelle. Da tempo, c’è un proficuo dialogo proprio con Pizzarotti, che ho più volte sentito”. Messinese e i suoi, quindi, lanciano la pista del civismo politico, senza necessariamente rincorrere i partiti. E’ una soluzione che pagherà? Al tempo della tanto reclamata sfiducia, sembra quasi un’offerta ad andare avanti.