Presunte irregolarità ambientali, accuse vengono meno: assoluzioni nel caso “Sikania”

 
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Gela. “Il fatto non sussiste”. Si è chiuso il giudizio scattato a seguito di un’inchiesta concentrata su presunte violazioni ambientali ricondotte alla struttura alberghiera “Sikania”. Il giudice Miriam D’Amore ha emesso un dispositivo favorevole ai proprietari delle società che si sono susseguite nella piena gestione del complesso turistico. L’assoluzione è arrivata per Pietro Franza, Nardo Filippetti e per le società “Falconara srl” e “Eden srl”. La procura aveva individuato presunte violazioni, che avrebbero messo a rischio la linea dunale della zona. Le difese hanno però richiamato una serie di elementi, anche tecnici, ritenendo assenti gli estremi di irregolarità ambientali.

Inoltre, gli avvocati Alberto Gullino, Anna Scarcella e Paolo Di Loreto hanno sottolineato che vennero messe in atto tutte le azioni operative per il ripristino. Il giudice ha concluso con una pronuncia di assoluzione. L’attività di indagine portò inizialmente a provvedimenti che toccarono la struttura ricettiva, poi pienamente riattivata e in funzione.

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