Gela. Il nuovo ospedale di Ponte Olivo tra le opere previste con fondi Fsc, a seguito di un’intesa fra il governo nazionale e quello regionale. Il centrodestra è partito a spron battuto sul tema e la coalizione che sta con l’ingegnere Grazia Cosentino è certa che l’asse tra il livello locale e quelli regionale e nazionale sia l’unica soluzione per rilanciare la città. Ieri, il coordinatore FdI Salvatore Scuvera ha spiegato che bisogna impedire un governo della città in mano a grillini, dem e all’ex vicesindaco Di Stefano. I democratici invece guardano ai fondi annunciati come ad una sorta di mera strategia elettorale. “Siamo alle solite prese in giro, senza pudore e vergogna. È la terza campagna elettorale nella quale il centrodestra promette il finanziamento dell’ospedale a Ponte Olivo. Ma davvero pensano che i cittadini non abbiano memoria? Ancora ci devono spiegare perché hanno sottratto oltre 300 milioni di euro alla città, con il governo Musumeci, e con il voto favorevole in commissione bilancio dell’onorevole Mancuso”, spiegano il commissario Giuseppe Arancio e i componenti della struttura commissariale Francesco Di Dio e Giuseppe Fava. Secondo i dem, la prosopopea elettoralistica montata intorno al nuovo ospedale serve invece a coprire i veri interessi del governo regionale, ad iniziare dall’ampliamento della discarica Timpazzo. “Una cosa non dicono, che è previsto il rifinanziamento dell’ampliamento della discarica malgrado il progetto sia stato bocciato perché in contrasto con le norme ambientali. Viene rifinanziato un progetto che vuole fare diventare Gela la discarica di tutta la Sicilia, con danni all’ambiente e alla salute dei cittadini. No, grazie. Forse sta tutto qui l’interesse dei palermitani per questa campagna elettorale in città?”, aggiungono i democratici.
Secondo i dem, serve un progetto del tutto alternativo, a tutela del territorio. “La città non si piegherà a questo disegno, con gli ascari locali disposti a svenderla. La stragrande maggioranza dei cittadini è gente che lavora e fatica, gente libera che non abbocca alle facile promesse. Non è disponibile a farsi colonizzare”, concludono.