Gela. Due capannoni aziendali distrutti da un vasto rogo tra le strade dell’area industriale ex Asi, oggi Irsap, di contrada Brucazzi.
L’incendio dei capannoni. Per quei fatti, in primo grado a febbraio, sono arrivate due condanne. Un anno e quattro mesi di reclusione ciascuno, con pena sospesa, per Vincenzo Riccelli e Alfonso Scerra che, adesso, hanno impugnato i verdetti in appello. Il caso, nelle prossime settimane, verrà valutato dai giudici della Corte di appello di Caltanissetta. In base alle accuse, l’incendio venne causato da interventi errati nella rimozione del tetto di uno dei capannoni. Decisive, per arrivare ai due imputati, sarebbero state le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza che accertarono la presenza dei mezzi, riconducibili agli imputati, proprio nella zona dei capannoni. I difensori, gli avvocati Giuseppe D’Aleo e Ivan Bellanti, hanno escluso qualsiasi responsabilità degli imputati che, invece, avrebbero operato rispettando tutti i parametri tecnici. Saranno i giudici d’appello a valutare le loro contestazioni. Parti civili nel procedimento, sono l’ex Asi, con l’avvocato Francesco Enia, e i titolari delle aziende i cui capannoni vennero avvolti dalle fiamme, con i legali Flavio Sinatra e Angelo Urrico.