Gela. Non ci sono soltanto i disagi di forniture idriche da settimane non più regolari. Si aggiungono quelli di chi l’acqua la deve necessariamente attingere dalle autobotti private e senza più alcun servizio comunale. Accade a circa sessanta famiglie che dall’ottobre dello scorso anno hanno dovuto fare a meno del servizio sostitutivo. Vivono in zone non coperte dalla rete idrica. Il servizio comunale è stato interrotto e il dissesto ha poi fatto il resto, non permettendo la riattivazione.
Le famiglie sono costrette a rivolgersi ai padroncini privati delle autobotti. L’assise civica ha congelato il nuovo regolamento per discordanze evidenti sull’aggravio dei costi, non accolto di buon grado dai consiglieri. Cosa accadrà, adesso? Durante i mesi trascorsi, c’è stato un rimpallo di responsabilità tra Comune e Ati idrica. Le famiglie interessate dalla vicenda tengono a precisare che tutte le abitazioni “sono in regola”. Da giorni, segnaliamo disservizi idrici in tanti quartieri, con utenti che non vedono acqua corrente da settimane. Il sindaco Lucio Greco, questa mattina, ha fatto sapere di aver convocato Siciliacque, Caltaqua, Ati e Bioraffineria Eni. “Pur comprendendo che da marzo Siciliacque abbia ridotto i quantitativi di acqua in tutta la provincia, alcune criticità rimangono inspiegabili e vanno approfondite. Il Sindaco ha ricevuto in questi giorni diverse telefonate, segnalazioni e anche cittadini al Comune che lamentano non solo l’erogazione a giorni alterni ma la scarsa pressione dell’acqua. La minor quantità equivale anche alla impossibilità di riempire le vasche dei cittadini, soprattutto quelli che risiedono nei piani alti ed anche in presenza di autoclave e motorini. L’erogazione – secondo quanto riferito dai cittadini – in alcuni quartieri dura poche ore, non consentendo il riempimento dei serbatoi. Caltaqua nell’ultima riunione aveva comunicato di aver “recuperato” in tutto il territorio circa 70 litri al secondo con alcuni interventi a breve e medio termine. Ecco perché il sindaco ha convocato un incontro operativo per giovedì 30 maggio alle ore 11,00 con Siciliacque, Caltaqua, Ati idrica e Bioraffineria per affrontare le questioni sopra descritte. In particolare sarà chiesto l’aggiornamento dell’utilizzo di fonti alternative di approvvigionamento, sia del Ragoleto che dei pozzi, oltre che sull’ipotesi di rifacimento del dissalatore”, così si legge in una nota emessa da Palazzo di Città.