Gela. Non parlano i meccanici arrestati negli scorsi giorni dai carabinieri del reparto territoriale e da quelli di Saronno.
L’operazione tra Lombardia e Gela. Sono accusati di aver fatto parte di una presunta banda del furto. Potenti auto rubate nel Nord Italia, rimesse successivamente sul mercato, dopo il passaggio dall’officina di due gelesi, il quarantottenne Massimo Trainito e il figlio ventenne Giuseppe. La famiglia, infatti, gestiva un’officina meccanica in Lombardia, nella zona di Tradate. Da lì, stando agli investigatori, passavano le auto rubate che venivano successivamente rimesse in vendita. Difesi dall’avvocato Flavio Sinatra, padre e figlio hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Davanti al giudice delle indagini preliminari Lirio Conti, nel carcere di Balate, hanno comunque ribadito di voler chiarire le loro posizioni ai magistrati di Varese che hanno coordinato le indagini. Una scelta ribadita anche da un terzo indagato. Da quanto emerso dopo gli arresti, a rubare Mercedes e Range Rover erano alcuni ucraini che si sarebbero appoggiati proprio all’officina di Tradate, allora gestita dai meccanici gelesi. Le indagini si sono estese, inoltre, alla moglie di Massimo Trainito, sottoposta a provvedimento cautelare. Tra gli arrestati, ci sono anche due cittadini ucraini e il quarantanovenne Rocco La Cognata.