Gela. “Non volevo che quella gente ci desse ancora fastidio. Però, qualche giorno dopo il furto, Gianfranco Turco si presentò a casa e chiese i soldi per la restituzione dell’oro rubato”.
La richiesta di denaro. In aula, davanti al giudice Lirio Conti, ha parlato il titolare di un panificio che, la sera di Natale di otto anni fa, subì un furto nel suo appartamento. Vennero portati via anelli, collane e un rolex, tutti custoditi in cassaforte. Le accuse dei pm della procura sono state mosse a Gianfranco Turco e Giacomo Russello, difesi dall’avvocato Giovanni Cannizzaro. Ci sarebbero loro dietro al colpo. A testimoniare, è stata chiamata anche la figlia dell’esercente che, però, ha fornito una versione piuttosto confusa di quanto accaduto in quei giorni. I due imputati, quindi, rispondono del presunto cavallo di ritorno. Secondo i magistrati, si tratterebbe di una vera e propria estorsione. Intanto, la difesa ha cercato di ricostruire quanto accaduto non solo nell’appartamento della zona di San Giacomo ma anche nei rapporti con i presunti ladri. Nuovi testimoni verranno sentiti alla prossima udienza.