Gela. L’accordo politico con la coalizione del candidato a sindaco Terenziano Di Stefano è arrivato non proprio alle prime battute ma a conclusione di varie interlocuzioni che gli autonomisti hanno avuto pure nell’area di centrodestra. Le prospettive maturate, alla fine, li hanno condotti a ricongiungere il cammino con quello dell’ex assessore, già a loro fianco un anno fa alle regionali e comunque “garante” politico di un percorso per la città che in consiglio comunale fece nascere il gruppo, piuttosto eterogeneo, dei “responsabili”. Nella coalizione delle sette liste dell’ex assessore, gli autonomisti sono intenzionati a dire la loro, anzitutto in termini elettorali. Potrebbero essere un innesto non da retrovia ma anzi tra quelli capaci di alimentare il progetto per Di Stefano. Domenica scorsa hanno incontrato il leader Raffaele Lombardo e come già accaduto di recente si sono subito accese le polveri intorno al tema del rapporto tra politica e sistema rifiuti, rispetto alle valutazioni espresse dall’ex presidente della Regione nei riguardi della guida della coalizione di centrodestra. “Onestamente, non mi va neanche di commentare le affermazioni di chi, senza argomenti, punta solo ad attaccarci per andare sui giornali – dice Rosario Caci che sul territorio è il referente principale del gruppo Mpa – andiamo avanti, convinti dal lavoro fatto sia per la lista sia per il nostro candidato a sindaco”. Così come Lombardo, anche Caci dà proprità al legame quasi ideologico che lega l’Mpa a Di Stefano. “C’è sempre stata piena convergenza politica – sottolinea il dirigente medico scelto come assessore nella lista presentata dalla coalizione – la guida dell’alleanza affidata a Di Stefano per noi è subito stata segnale di affidabilità. Non abbiamo avuto nessun dubbio. Alcuni hanno fatto scelte diverse, pure all’interno del nostro gruppo, ma non possiamo che prenderne atto e rispettarle”. Caci e i dirigenti Mpa, che si presentano sotto il simbolo “Autonomisti per Gela”, hanno voluto una lista non con i big dei voti ma con chi si rivede effettivamente nel progetto Mpa.
“Avevamo tutte le possibilità per schierare candidati presi in prestito oppure per aggregarci ad altri gruppi – conclude – invece, abbiamo voluto una lista fortemente caratterizzata sull’idea dell’autonomia. Ci sono giovani che ci stanno mettendo tanta passione e impegno, a tratti siamo veramente sorpresi. Tutto questo ci sprona a fare sempre di più”. Alle urne, i lombardiani, i partiti che sostengono Di Stefano e le liste civiche, dovranno concretizzare numeri importanti per fare da base ad un risultato non semplice da raggiungere, soprattutto davanti a competitor di peso. La coalizione delle sette liste è stretta intorno all’ex vicesindaco e dal risultato portrebbe pure passare una certa riorganizzazione dell’Mpa sul territorio.