Gela. Gli sono stati riconosciuti, in totale, circa 380 mila euro dopo aver subito l’esproprio di diversi terreni tra le contrade Tenuta Bruca, San’Antonio e Cappellania, necessari per l’avvio dei cantieri del polo fotovoltaico Agroverde.
Somme che verranno versate ad una decina di famiglie. Sono stati gli ex proprietari espropriati a rivolgersi ad un collegio composto da tre tecnici.
Le contestazioni mosse dagli ex titolari si sono concentrate proprio sul valore dei fondi espropriati: stando al legale che li ha rappresentati, quei terreni avrebbero avuto un prezzo di mercato superiore rispetto alle stime dato l’avvio di un vero e proprio progetto industriale come quello sponsorizzato dalla coop Agroverde.
Per questa ragione, il legale ha chiesto il riconoscimento di tariffe maggiorate. Alla fine, però, i tre tecnici hanno escluso la linea degli ex proprietari, classificando le aree pur sempre come agricole. Allo stesso tempo, però, alle famiglie verranno riconosciute le somme non in base al parametro del valore medio agricolo ma a quello del valore venale. Stando alla tabella redatta dai tecnici, per i terreni agricoli seminativi espropriati bisogna riconoscere un valore di 3,50 euro per metro quadrato; 4,50 euro per metro quadrato, invece, per gli eventuali frutteti; 400 euro per metro quadro, infine, per le abitazioni o i fabbricati già realizzati sui terreni finiti al centro del maxi progetto.
Così, in base ai conteggi effettuati, alle famiglie interessate andranno circa 380 mila euro: nonostante le aree rientranti nei confini del futuro polo fotovoltaico non siano state considerate alla stregua di quelle industriali.