Gela. La procura ha confermato la richiesta di rinvio a giudizio per Vittorio Graziano Comes. L’accusa è di istigazione alla corruzione. Sulla base delle indagini, avrebbe offerto una somma di circa mille euro ad un agente della polizia penitenziaria affinché gli procurasse un telefono cellulare, da usare per contatti con l’esterno. I fatti si sarebbero verificati nel periodo di detenzione che Comes, in passato condannato in via definitiva per il rogo del bar “Belvedere”, sostenne nel carcere di Balate.
Una proposta che venne subito segnalata, facendo partire verifiche e un’indagine che ha poi portato alla contestazione. La richiesta della procura è stata ribadita davanti al gup Francesca Pulvirenti. La difesa, sostenuta dal legale Davide Limoncello, non ha scelto riti alternativi, opponendosi comunque al processo.