Gela. È arrivato lo stop del Tar di Palermo ai lavori del Muos. Bocciato il ricorso del Ministero della Difesa contro la Regione che aveva revocato le autorizzazioni per il sistema di comunicazione satellitare in costruzione in contrada Ulmo a Niscemi.
Ottimisti fino a pochi minuti primadella decisione del Tribunale amministrativo i legali dei comitati ambientalisti.”L’avvocatura dello Stato ha insistito per una sospensiva parziale – aveva raccontato Sebastiano Papandrea ai giornalisti – con cui potrebbero continuare i lavori di costruzione della stazione militare statunitense, pur senza l’autorizzazione a collocare le antenne. Ma noi non capiamo perché si dovrebbero far proseguire i lavori se l’opera è illegittima nel suo complesso”.
Ed ecco quindi lo stop definitivo ai lavori di costruzione del Muos, che comunque, secondo gli attivisti non si sarebbero mai fermati del tutto e starebbero proseguendo con la realizzazione di una nuova torretta.
“Secondo noi esistono i motiviper un rigetto”, aveva spiegato il legale Paola Ottaviano.
Gli avvocati dei comitati No Muos sostengono che il Muos è interamente illegittimo e va quindi definitivamente soppresso. Il Tar, tuttavia, non è entrato nel merito e i giudici si sono limitati a rigettare la richiesta di sospensiva. Dovranno ora fissare un’udienza per la discussione del ricorso del ministero della Difesa, che chiede, tra l’altro, alla Regione un risarcimento di 25 mila euro per ogni giorno di fermo dei lavori, ritenuti di interesse strategico nazionale.
Sugli effetti delle emissioni del Muos per la salute sono in corso, frattanto, accertamenti da parte dei ricercatori dell’istituto superiore di sanità.
Intanto gli attivisti No Muos presenti davanti al Tar di Palermo hanno contestato il questore e il Prefetto di Caltanissetta per i fatti accaduti lo scorso 19 giugno, quando alcuni militanti avevano impedito l’uscita di un gruppo di giornalisti dalla base militare. In quell’occasione gli attivisti furono multati con sanzioni tra i 2.500 e i 10.000 euro per blocco stradale.