Gela. Si costituirà parte civile, come già preannunciato in aula dai suoi legali di fiducia. E’ arrivata davanti al giudice Tiziana Landoni la vicenda che, negli scorsi anni, ha coinvolto
l’imprenditore Giuseppe Romano, già titolare di aziende impegnate nel settore della raccolta rifiuti in città.
Le presunte minacce. A processo, è finito un ex dipendente, accusato di aver minacciato di morte l’imprenditore, anche attraverso un profilo facebook. Foto inquietanti e immagini di armi che sarebbero state utilizzate, almeno in base alle accuse, proprio per intimorire l’imprenditore. In realtà, l’operaio, difeso dall’avvocato Giovanni Cannizzaro, ha sempre escluso, anche in fase di indagine, di aver mai avuto motivi di astio o di rancore. I pm della procura avevano chiesto l’archiviazione delle accuse, ma il giudice delle indagini preliminari, ritenendo sussistenti gli elementi investigativi, ha invece deciso per l’imputazione coatta. L’imprenditore è difeso dagli avvocati Fabrizio Ferrara e Arturo Carrabino. Il dibattimento, comunque, non è stato ancora aperto.