I viaggi “d’oro” da Timpazzo a Motta Sant’Anastasia, il Tar conferma lo stop al provvedimento: l’Ato l’aveva subito contestato

 
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Gela. Niente trasferimento dei rifiuti dalla discarica Timpazzo a quella di Motta Sant’Anastasia, di proprietà privata, con l’inevitabile aumento dei costi.


L’ordinanza regionale bloccata. Dopo l’ordinanza emessa, negli scorsi mesi, dai tecnici della Regione, i vertici dell’Ato Cl2 in liquidazione si erano subiti rivolti al Tribunale amministrativo di Palermo, chiedendo di bloccare gli effetti della decisione. In base all’ordinanza, almeno cinquanta tonnellate al giorno di frazione secca di sopravaglio dovevano essere trasferiti da Timpazzo al sito di Motta Sant’Anastasia, nel catanese. Il rischio, però, era veramente elevato, ovvero un enorme aumento dei costi, peraltro con un sito locale di conferimento dei rifiuti che, in base alle stime, potrà ricevere conferimenti indifferenziati almeno per i prossimi tre anni. I giudici palermitani hanno accolto le richieste dei legali che rappresentano l’Ato e, adesso, gli stessi magistrati palermitani hanno ribadito la propria linea, sottolineando, comunque, come i funzionari della Regione, dopo le contestazioni mosse dall’Ato Cl2, con il commissario liquidatore Giuseppe Panebianco e il coordinatore tecnico Sergio Montagnino, abbiano già sospeso “sine die” gli effetti dell’ordinanza che avrebbe costretto a veri e propri viaggi “d’oro” da Timpazzo a Motta Sant’Anastasia, addirittura con l’ombra di un vero e proprio crack delle casse dell’Ato, ma anche di tutti gli altri enti proprietari delle discariche siciliane. Per questo motivo, dopo il passo indietro della Regione, i giudici del Tar hanno ritenuto di non doversi ulteriormente pronunciare sull’istanza cautelare presentata dai legali dell’Ato Cl2 in liquidazione.

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