Gela. L’investimento “Argo-Cassiopea”, nella filiera del gas, è sicuramente una delle priorità attuali per Eni e per il territorio. Però, sul tavolo ci sono altre questioni, decisamente di peso. Per i sindacati del settore, infatti, è da ritenersi “preoccupante” il calo netto della produzione di greggio. Una linea in discesa che riguarda tutti i siti di Enimed, compreso quello locale. “La preoccupazione c’è – dice il segretario Uiltec Maurizio Castania – i dati parlano chiaro. Se nel 2013 arrivammo ad un picco di ventimila barili al giorno, oggi invece siamo attestati ad una soglia di 7.500 barili al giorno. Una tendenza che riguarda il sito di Gela così come quelli di altre aree della Sicilia. Nel sito ragusano, addirittura, siamo a poche centinaia di barili al giorno. Riteniamo che uno dei prossimi incontri da tenere con l’azienda debba vertere proprio su questi aspetti”.
Il sindacato non sottovaluta le voci che danno come possibile la chiusura di alcuni pozzi. “Sicuramente, ci sono pozzi datati e ce ne sono altri che necessitano di una consistente attività di revamping – aggiunge Castania – l’ipotesi delle prime chiusure è una questione da verificare e da approfondire. Vogliamo capire quale direzione intenda intraprendere l’azienda”. Non è da escludere che proprio le organizzazioni sindacali possano indicare l’opportunità di un confronto con la multinazionale, a partire anzitutto dal calo di produzione del greggio.