“Argo-Cassiopea”, ripartito tavolo prescrizioni: ci sono distanze, “ripristinare praterie marine”

 
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Gela. E’ ripreso il tavolo sulle prescrizioni dettate ad Enimed nel progetto “Argo-Cassiopea”. Dopo la riunione di inizio marzo, un secondo incontro, su convocazione del dirigente comunale Antonino Collura, si è da poco tenuto. Le distanze però sembrano esserci, soprattutto tra le priorità dettate dalla Riserva Biviere e le previsioni di Enimed, che coordina l’investimento sul gas con i giacimenti in mare. Si attende una mappatura dettagliata delle aree sulle quali intervenire per adempiere. In base alle prescrizioni contenute negli atti autorizzativi comunali, vanno concentrati interventi consistenti di risanamento e salvaguardia ambientale. “Almeno il cinquanta per cento delle praterie marine ha subito, nel tempo, danni industriali – spiega Emilio Giudice della Riserva Biviere che partecipa al tavolo e ha contribuito a stilare le prescrizioni – servono interventi ingenti e quelli in mare ritengo concentreranno diverse decine di milioni di euro. Le attività a terra, invece, possono assorbire risorse per circa tre o quattro milioni di euro. Tocca ad Eni dimostrare che c’è la volontà di risanare”. Giudice, già in fase di definzione delle prescrizioni che accompagnarono le due autorizzazioni comunali, fece chiaramente intendere che bisognava procedere anticipatamente all’avvio dei cantieri del progetto. I lavori per “Argo-Cassiopea”, compresi quelli della base a terra per il gas, sono invece in stato avanzato. L’attuazione dei progetti per le prescrizioni ambientali non sembra una strada così facile da imboccare. Occorrono risorse finanziarie ingenti da parte della multinazionale.

“Il fatto che nel tempo ci siano stati danni, anche in mare, è acclarato – aggiunge Giudice – risanare e ristabilire le praterie marine sarebbe già un primo risultato e darebbe effetti favorevoli al comparto della pesca. Però, servono volontà e risorse, con la relativa progettazione”. In questa fase, assolutamente preliminare, e in un periodo di transizione amministrativa (in attesa della nuova giunta), le parti hanno solo iniziato il confronto, che potrebbe diventare assai laborioso da portare avanti. Le autorizzazioni comunali dettano impegni precisi e li concentrano in capo all’azienda che ha deciso di investire sul ciclo del gas da immettere nella rete nazionale. L’Ars, negli scorsi mesi, accogliendo l’indirizzo dei territori, fatto proprio dal governo Schifani, ha varato la norma che permette ai Comuni costieri, con Gela in testa, di incassare le royalties dai campi “Argo-Cassiopea”. Il tavolo attivato in municipio, invece, tocca un nervo da sempre assai delicato, quello degli interventi per il risanamento ambientale, nello specifico in mare.

1 commento

  1. La pesca strascico che si attua a poche miglia dalla costa e le reti abusive che vengono abitualmente lasciate in pesca anche all’imboccatura del porto rifugio(senza nessun controllo e con il tacito consenso dagli enti preposti alla sorveglianza), invece non sono contestati da nessuno… certo,è molto più facile puntare il dito contro multinazionali che andare a tu per tu con i pescatori abusivi…

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