Gela. Niente sfiducia e uno spiraglio politico, magari per aprire la giunta a nuovi ingressi? Il sindaco Domenico Messinese a casa anticipatamente è un’ipotesi improbabile, almeno in questa fase.
“Nessuno è indispensabile…”. Tanti, in consiglio comunale, hanno fatto un passo indietro e i numeri per l’eventuale mozione di sfiducia sono decisamente risicati. Quindi, niente stop anticipato all’esperienza dell’ex giunta grillina? “Non ho mai temuto la sfiducia – dice il primo cittadino – e non ho mai avuto interessi particolari a mantenere la poltrona. Probabilmente, se tanti si stanno ricredendo, il lavoro fatto dalla giunta inizia a produrre effetti”. Se la sfiducia si rivelasse un flop, potrebbe partire una nuova fase di distensione politica tra la giunta e il consiglio comunale? Nessuno, fino ad ora, si è mai esposto pubblicamente, lanciando la sfida del governo di salute pubblica. “Ho molta fiducia nei miei assessori – dice ancora Messinese – allo stesso tempo, nessuno è indispensabile. La giunta è aperta solo davanti a figure che possano fornire competenze in più. Non ci sono scambi politici. Davanti a personalità che possano garantire un valore aggiunto, sono sempre pronto a valutare”.
E’ tregua? Non c’è ancora una vera e propria tregua, ma i rapporti tra la giunta comunale e gran parte dell’arco politico rappresentato in aula sono decisamente migliorati. Il Pd sembra aver perso l’attrazione verso la sfiducia alla giunta, Sicilia Futura non si sbilancia, i crocettiani hanno già deciso di dare tempo al sindaco e agli assessori, per il centrodestra mandare a casa Messinese significherebbe aprire al commissario di Crocetta, una soluzione vista come fumo negli occhi. Così, pronti a dialogare per evitare la stasi della fase di commissariamento? “In due anni, non si possono risolvere problemi strutturali maturati in decenni – conclude il sindaco – e sono convinto che non basteranno cinque anni. Noi, ci stiamo provando e lavoriamo su più tavoli, compresi quelli di Roma. Senza muoversi, però, non ci saranno mai le soluzioni, anche se si dovessero concretizzare nei prossimi dieci anni”.