Gela. Hanno voluto con forza che l’agorà politica partita lo scorso anno arrivasse prima possibile a fare sintesi. La scelta è ricaduta sull’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano ed è stata sancita dal loro riferimento regionale, il vicepresidente Ars Nuccio Di Paola. Ora, i grillini hanno non poche incombenze sulle spalle e la scorsa settimana hanno incrociato nuovamente la strada del Pd. Dem e pentastellati sono insieme nella coalizione di Di Stefano, nonostante la buriana che si riscontra in altre zone d’Italia. Per lo stesso Di Paola, quello di Gela “è un modello” politico che dovrebbe fare da trascinamento vero e proprio. “La nostra lista è chiusa, stiamo facendo solo degli aggiustamenti, anche in relazione alle strategie della coalizione – dice il coordinatore territoriale Simone Morgana – abbiamo la nostra lista ufficiale. Per quanto riguarda “Altra” stiamo valutando se potrà essere un’altra lista a sé stante oppure se andrà insieme a Sud chiama nord. Sicuramente, è un nostro progetto civico che iniziamo in città”. Dai grillini, che negli equilibri politici locali mettono insieme un deputato regionale e due senatori, tanti si aspettano risultati consistenti. I pentastellati stanno inoltre concentrando le attenzioni sulla competizione interna per le europee, sostenendo il consigliere comunale Virginia Farruggia: non si ricandiderà all’assise civica, dove ha ricoperto per due volte il mandato, ma sta provando ad entrare nella lista ufficiale per il parlamento Ue. Rispetto al recente passato, qualche pezzo manca. Uno degli attivisti storici, Antonio Cuvato, è prossimo alla lista del Pd ed è sempre stato in prima linea nel Movimento cinquestelle, con posizioni anche non allineate alla guida. “Cuvato? Non so nulla”, precisa Morgana. Potrebbe essere un passaggio non certo indolore, dato che lo stesso Cuvato è da anni impegnato nel tessuto sociale della città, attraverso il comitato “Viviamo Manfria” e non solo.
Morgana invece è convinto che l’area progressista che non si è ancora collocata, nella coalizione di Di Stefano troverebbe il contesto “naturale”. Da tempo, esponenti come il socialista Piero Lo Nigro ma anche il dem Guido Siragusa e il consigliere Paola Giudice, stanno vagliando il progetto in essere. Di Stefano pare piuttosto interessato pure alle scelte che faranno gli autonomisti, probabilmente senza le insegne ufficiali dell’Mpa. Morgana si rifà a quanto già detto da Di Paola. “La nostra è una coalizione del tutto alternativa a partiti e simboli che sostengono il governo Meloni e quello Schifani – conclude – penso sia decisamente chiaro. Però, devo dire che ho sempre massima fiducia nelle persone”.