Gela. “Un centrodestra diviso dalla sparizione delle poltrone mentre Sud chiama nord sta con un progetto nato sul territorio e guidato da un giovane di valore come Terenziano Di Stefano”. Il parlamentare regionale Cateno De Luca e leader del partito, questa mattina, ha pienamente ufficializzato il sostegno all’ex vicesindaco, ora candidato a primo cittadino. Il coordinatore regionale Damiano Lo Giudice, quello cittadino Marco Maniglia e lo stesso De Luca sono con Di Stefano. “È l’unico che conosce il territorio e ha esperienza perché vuole fare per questa città. Ognuno deve fare il proprio compito nella realtà nella quale vive e si trova”, hanno detto i referenti del gruppo di De Luca. Gela come Messina, secondo De Luca. “Ho guidato Messina quando era in dissesto e ho scelto il salva Messina per farla uscire dall’eredità che ci siamo trovati. Ora, si fanno i concorsi e le assunzioni – ha detto – ora, anche a Taormina stiamo per uscire dal dissesto”. Dentro Palazzo di Città, “nessuno può ritenere di fare come vuole”. “L’esempio si dà anzitutto a sé stessi e poi si può pretendere dai cittadini”, ha aggiunto De Luca.
Un rapporto diretto tra amministrazione e cittadini, “questa è la nostra storia”, ha voluto ribadire De Luca. Di Stefano si è detto “onorato” dalla presenza del parlamentare Ars. “Lo seguo con costanza almeno dal lockdown del 2020 – ha sottolineato – i suoi metodi di governo della città sono quelli ai quali ci rifacciamo. Ho subito insistito sul dissesto e sulla necessità di uscire prima possibile da questa situazione”. Il ruolo di sindaco è “una missione”, per De Luca. “Credo alle ottime parole che Di Paola ha speso per Di Stefano – ha continuato – credo molto a Di Paola”. Il rapporto tra grillini e deluchiani è sempre più radicato pure in vista del dopo Schifani. Ma la coalizione potrebbe anche ampliarsi. “Per me, è naturale che il Pd stia a sostegno del nostro candidato, fa parte della coalizione alternativa all’ologramma Schifani. L’Mpa? – ha concluso De Luca – non bisogna essere manichei nei territori. Di Stefano dovrà valutare gli uomini e le donne di buona volontà. Il fatto che gli autonomisti sono nel governo Schifani non può essere un limite sui territori. La valutazione spetta al candidato”.