Gela. La richiesta di condanna formulata dalla procura era pesante, tredici anni e tre mesi di reclusione per Roberto Asmetto, accusato di aver preso parte ad una rapina, messa a segno ormai dodici anni fa nell’abitazione di un sacerdote. Il collegio penale del tribunale, a conclusione del dibattimento, ha disposto invece l’assoluzione. Asmetto è già detenuto per altri fatti. In videcollegamento, sentito nel corso dell’istruttoria dibattimentale, ha escluso di aver agito. Non avrebbe saputo nulla di quella rapina che pare fosse stata organizzata ed eseguita da almeno due persone. Il suo nome venne fatto da un cittadino romeno. Il sacerdote venne immobilizzato e i rapinatori si dileguarono dopo essersi impadroniti di quanto trovato in casa e non solo. Il pm Fabrizio Furnari, nella sua requisitoria, ha richiamato diversi aspetti che per l’accusa propenderebbero per il coinvolgimento di Asmetto, che fu controllato a bordo di un’auto, al cui interno gli investigatori accertarono elementi collegabili alla rapina. Per la difesa, sostenuta dall’avvocato Francesco Bellino, invece, proprio l’istruttoria ha posto conclusioni non in linea con un possibile coinvolgimento dell’imputato, che ha precedenti penali alle spalle.
Anche le dichiarazioni rese da chi avrebbe indicato il coinvolgimento dell’imputato non sono state ritenute coerenti. Sono state richiamate pronunce, emesse per altri coinvolti, che non hanno dato esito di colpevolezza. Il collegio penale ha concluso con una pronuncia di assoluzione.