Gela. Pd e Donegani insieme nel cammino verso le urne delle amministrative? Per l’ex parlamentare Ars, candidato a sindaco con le liste “PeR”, Sinistra italiana e “#2029”, i dem non hanno altra “collocazione naturale” se non quella che porta appunto a ricompattare tutta la storia del partito locale. “Condivido le valutazioni del commissario Arancio – dice Donegani – a maggior ragione dico che la collocazione coerente e naturale per il partito è quella di stare con il progetto che abbiamo avviato e che portiamo avanti. Stiamo incessantemente parlando di temi e riscontriamo consensi dalla città. Il progetto è avanti”. Donegani rimarca il concetto. “Se le parole del commissario Arancio, che, vale la pena ricordarlo è anche il mio responsabile cittadino, hanno un senso, il partito non potrà che convergere sulla mia candidatura, essendo l’unica che si pone nel solco della storia e dei valori cui lo stesso Arancio ha fatto riferimento e che sono patrimonio del partito. Qualunque altra scelta sarebbe – aggiunge – incomprensibile, non tanto per me, ma per gli elettori, che si troverebbero di nuovo di fronte ad un’accozzaglia di sigle senza anima. Del resto il cosiddetto campo largo è stato di fatto abbandonato ovunque”. Donegani non ha mai creduto ad un patto largo, che è stata poi espressione finale dell’agorà politica. La scelta ricaduta su Di Stefano, candidato supportato anche dai cinquestelle, ha di fatto sancito una cesura netta. L’ex deputato Ars non si aspetta distanze “decisioni illogiche” del Pd.
“Penso che dividersi determinerebbe ferite difficilmente rimarginabili”, continua. Il commissario del Partito Democratico Giuseppe Arancio ha spiegato, in vista delle imminenti decisioni, che il partito deve stare “tutto dalla stessa parte”. Ieri, Di Stefano ha reso noto un nuovo appello alla “responsabilità”, credendo nell’appoggio del Pd, di forze moderate e dello stesso Mpa. “Ovviamente noi siamo qui, il nostro progetto va avanti senza sosta e senza intoppi, forti del consenso crescente che avvertiamo in città e che, siamo certi, rivitalizzerà anche il Partito Democratico. Siamo sicuri che il Pd – conclude – deciderà alla fine di non tradire il proprio elettorato, che comunque sta sostenendo e sosterrà il nostro cammino e il nostro progetto di governo della città, come testimoniato dal fatto che dirigenti storici e giovani leve sono al mio fianco sin dall’inizio di questa entusiasmante avventura. Qualunque altra scelta significherebbe sconfessare sé stessi. Se così non dovesse essere, ne prenderemo atto e ciò sarà argomento di discussione, sia in campagna elettorale sia negli organismi di partito. Ma ripeto, sono certo che il Pd farà l’unica scelta coerente con i propri valori e la propria storia”.