Gela. Sono ore convulse quelle odierne per i partiti e i movimenti del centrodestra locale e non solo. La partita che si gioca intorno ad un potenziale candidato unitario non sembra così facile da vincere. Doveva essere il fine settimana capace di dare qualche riscontro in più ma l’adesione chiesta da Fratelli d’Italia sul progetto imperniato intorno ad un candidato meloniano non ha trovato sponde dai potenziali alleati. Il ticket potrebbe traballare pure con gli azzurri di Forza Italia. Neanche i dirigenti berlusconiani, al momento, hanno messo nero su bianco il documento che i vertici FdI volevano fare diventare base per il prosieguo. Una delegazione FdI, questa mattina, pare sia arrivata a Palermo per un confronto con i riferimenti regionali del partito. Chiaramente, sul tavolo c’è la corsa per le amministrative gelesi ma potrebbe ritornare in auge pure il patto per Caltanissetta. I meloniani, senza un appoggio di FI a Gela, sembrano intenzionati a non dare supporto alla coalizione per le urne nissene, dove il candidato è espressione azzurra e del parlamentare Ars Michele Mancuso. Tutte tensioni, non stemperate, che non fanno fare troppi passi in avanti. In città, il gruppo moderato che sta con l’ingegnere Grazia Cosentino vorrebbe avere l’assenso del centrodestra, se non compatto perlomeno con pezzi di spessore. Gli esponenti FdI fino ad oggi hanno sempre seguito la linea della candidatura di bandiera, con un riferimento del partito (la proposta è ruotata intorno al capogruppo consiliare Vincenzo Casciana).
FdI e FI andranno insieme o saranno strade divergenti? Anche questo va valutato negli equilibri di un centrodestra che vorrebbe l’unità ma non la sta praticando. I meloniani, in giornata, hanno avuto contatti con diversi esponenti dei partiti d’area, compreso l’Mpa, e del novero moderato. I lombardiani credono nella proposta di un’alleanza con la guida di un loro candidato a primo cittadino. Vedono nel dirigente medico Rosario Caci l’opzione per aggregare. L’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo punta molto su Gela e lo ha fatto chiaramente capire nei tavoli palermitani. Forse, ci sarà ancora da attendere e senza un accordo per Gela rischia di saltare pure la “concordia” a Caltanissetta e negli altri teatri delle amministrative di inizio giugno.