“Centrodestra in affanno? Ci interessano i temi”, Di Stefano: “Massima apertura a moderati e Pd”

 
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Il sindaco Terenziano Di Stefano

Gela. Se nell’area di centrodestra le grandi manovre, per ora, non hanno sortito un quadro chiaro verso le amministrative di giugno, nel campo opposto i candidati ci sono e pure ufficiali. L’agorà politica che ha fatto da preludio ha ufficializzato la scelta ricaduta sull’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano ma ha spinto a passi altrettanto netti sia Filippo Franzone sia l’ex parlamentare Ars Miguel Donegani, a loro volta ai blocchi di partenza per la candidatura a sindaco. Domenica, Di Stefano e gli alleati faranno il punto ancora una volta sui temi per la città, da proporre nel programma elettorale. Si terrà “Gela open lab”, con tavoli di dibattito aperti appunto alla città. Le difficoltà attuali del centrodestra non sembrano in cima ai pensieri dell’ex assessore e dei suoi alleati. “Non sono questioni che ci possano interessare, non siamo in quelle dinamiche – dice – chiaramente, siamo molto attenti agli sviluppi ma la nostra è una campagna elettorale incentrata sui temi che riguardano la città. Gli elettori penso si accorgano di quello che accade in un centrodestra che non riesce a trovare l’unità per dare un programma di rilancio. Invece, è fondamentale individuare soluzioni. Senza più il reddito di cittadinanza e con i cantieri del bonus 110 per cento che stanno per chiudere i battenti, il territorio sarà ulteriormente messo alla prova. Dobbiamo essere capaci di creare le condizioni per il lavoro”. In questi mesi, a maggior ragione con l’ufficialità della sua candidatura, nell’alleanza che lo sostiene non sono mancate iniziative tese ad allargare la coalizione e Di Stefano è conscio di tutto questo. “Le interlocuzioni e i contatti non sono mai mancati – precisa – stiamo lavorando e siamo avanti rispetto agli altri. Siamo impegnati nella raccolta delle firme per le liste e formalizzeremo l’accettazione della candidatura. Mi confronto ogni giorno con gli alleati e con i riferimenti di tutti i gruppi e dei partiti che sono nel progetto. Abbiamo sempre detto che c’è massima apertura ai moderati e al Pd. Soprattutto rispetto al Partito democratico siamo fiduciosi. Puntiamo sull’alto spessore morale dei nostri candidati, peraltro con una percentuale notevole di giovani”.

L’esperienza politica di Di Stefano per un lungo lasso di tempo, prima del civismo, è stata connotata dall’adesione al progetto dell’Mpa. L’ex vicesindaco si sarebbe aspettato qualcosa in più dagli autonomisti, che adesso vogliono riaprire il canale di dialogo con il centrodestra? “Non posso dire molto – conclude – l’Mpa è una forza politica che fa parte della giunta Greco e quindi non posso entrare nel merito. Sicuramente, se alla fine non appoggeranno l’attuale primo cittadino, anche io dirò qualcosa”. La coalizione a guida Di Stefano si troverà alla prova delle urne potendo contare sui penstastellati del Movimento cinquestelle e su partiti e liste che si rifanno prevalentemente alla sfera progressista e centrista. Basterà? I tentativi per ampliare il campo di azione sembrano tutt’altro che conclusi.

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