Inchiesta “Eurograni”, al termine del giudizio abbreviato assolti Cirignotta, Gennuso e Pirrè

 
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Gela. Il loro ruolo fu al centro delle verifiche della guardia di finanza e dei pm della procura che indagavano sulle sorti della società “Eurograni”, poi fallita. Il gup del tribunale, al termine del giudizio abbreviato, ha assolto i professionisti Vincenzo Cirignotta e Nicola Gennuso e ancora l’ex amministratore della società “Mediterranea” Caterina Pirrè. L’inchiesta si concentrò intorno all’imprenditore Massimo Barranco, a capo di “Eurograni”, per anni importante azienda nel settore del brokeraggio internazionale di granaglie. Nei suoi confronti venne disposto il giudizio immediato e ne risponde in dibattimento. Cirignotta e Gennuso facevano parte del collegio sindacale della stessa “Eurograni”. Stando alle contestazioni, avrebbero permesso operazioni tese al trasferimento di disponibilità finanziarie verso la “Mediterranea”, per gli inquirenti comunque controllata da Barranco. Le difese dei professionisti, sostenute dai legali Joseph Donegani ed Emanuele Maganuco, producendo documentazione già in fase di indagine, esclusero irregolarità oppure omissioni da parte dei due imputati, che a loro volta diedero chiarimenti durante l’interrogatorio. Le misure interdittive vennero annullate dai giudici del riesame.

Oggi, a conclusione del giudizio abbreviato, è stata disposta l’assoluzione con la formula “perché il fatto non costituisce reato”. Accuse che vengono meno pure per Caterina Pirrè, assistita dagli avvocati Giacomo Ventura e Angelo Gaccione. Per lei, la decisione è con la formula “il fatto non sussiste”. Nel vasto procedimento, le contestazioni sono rivolte inoltre ad altri professionisti del collegio sindacale e a familiari dell’imprenditore. C’è chi non ha optato per la via dei riti alternativi.

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