Gela. Nell’estate dello scorso anno, i giudici della Corte di Cassazione sostanzialmente confermarono tutte le condanne d’appello già emesse nei confronti degli imputati, coinvolti nel procedimento scaturito dall’inchiesta antimafia “Extra fines”. Erano accusati di aver avuto rapporti con il boss Salvatore Rinzivillo, a sua volta condannato per questi fatti. I magistrati romani avevano però disposto l’annullamento con rinvio per Angelo Giannone. Era stato condannato ad otto anni e un mese di detenzione. L’annullamento fu deciso solo per il capo d’accusa relativo ad una presunta estorsione ai danni di un operatore commerciale. Nel giudizio di secondo grado bis, tenutosi davanti alla Corte d’appello di Caltanissetta, per la vicenda della presunta estorsione è stata pronunciata l’assoluzione. La difesa ha ribadito l’assenza di elementi a supporto della contestazione. Giannone è rappresentato dall’avvocato Flavio Sinatra.
E’ stata invece confermata la condanna per un altro imputato, Giuseppe Rosciglione. Anche per lui, rispetto ad alcuni capi, la Cassazione decise l’annullamento con rinvio. La condanna era a sei anni di reclusione.