Gela. La quindicenne Vittoria Caruso morì cinque anni fa, a causa del ribaltamento della vettura sulla quale viaggiava, condotta da un giovane. Una fine tragica che ha lasciato un vuoto incolmabile tra i familiari, a partire dai genitori. Oggi, erano previste le conclusioni delle parti nel procedimento davanti al gup del tribunale. La procura però ha formalizzato il mutamento del capo di accusa. A Gaetano Vizzini, imputato per quanto accadde, non viene più contestato l’omicidio. Per i pm, si tratta invece di un’ipotesi colposa e hanno indicato l’omicidio stradale. Una variazione sulla scorta della quale la difesa del giovane, rappresentata dall’avvocato Sinuhe Curcuraci, farà le proprie valutazioni. C’era stata la scelta del giudizio abbreviato. Nel corso del procedimento, si è reso necessario l’esame di un perito che è ritornato sulla verifica tecnica della dinamica dello schianto, verificatosi in un tratto dell’asse viario ex Asi. Per gli inquirenti, la vettura si sarebbe ribaltata per una manovra pericolosa effettuata dal giovane imputato.
La difesa insiste invece su quelle che considera contraddizioni negli elaborati rilasciati dai periti. Per il legale del giovane, inoltre, sarebbero mancati fin dall’inizio gli elementi per contestare l’omicidio. I genitori della quindicenne stanno seguendo il procedimento e parte civile è costituita l’avvocato Rita Parla per conto della società “Giesse risarcimento danni”. In aula, si tornerà ad aprile.