Gela. Fu l’unico gelese coinvolto nel blitz coordinato dai pm della procura di Agrigento, ribattezzato “Piramide”. Per il quarantunenne Mirko Salvatore Rapisarda è stata disposta una separazione, decisa dal gup del tribunale agrigentino su richiesta della difesa, sostenuta dal legale Salvo Macrì. Insieme ad altri ventiquattro imputati è in udienza preliminare. Per gli altri è stato disposto il giudizio. Il processo è fissato a settembre. La sua posizione verrà valutata dal gup a maggio. E’ stato di recente raggiunto da misura di custodia cautelare in carcere per i fatti del blitz antimafia “Ianus”, che ha messo radici anche nel presunto traffico di droga controllato sia dai nuovi vertici della famiglia Emmanuello sia da quelli del gruppo Rinzivillo. Secondo i pm della Dda nissena, Rapisarda avrebbe avuto un ruolo proprio nell’affare della droga. Quando fu raggiunto da misura per i fatti dell’indagine “Piramide” spiegò di aver avuto contatti con alcuni agrigentini solo per ragioni commerciali e non invece per le sostanze stupefacenti. Al gip, per le contestazioni del blitz “Ianus”, con dichiarazioni spontanee ha riferito di essere estraneo all’ambito della droga.
Ad Agrigento, il rinvio a giudizio è stato deciso per Ignazio Agrò, 64 anni di Racalmuto, Alessandro Morgante, 46 anni di Agrigento; Gianluca Taibi, 44 anni di Racalmuto; Salvatore Busuito, 33 anni di Ribera; Gianluca Attardo, 44 anni di Agrigento; Giuseppe Terrasi, 44 anni di Agrigento; Calogero Trupia, 38 di Agrigento; Alessandro Meli, 40 anni di Agrigento; Giuseppe Zambito, 61 anni di Realmonte; Michele Curcio, 55 anni di Naro; Giuseppe Sorce, 36 anni di Canicattì; Rosario Tannorella, 48 anni di Palma di Montechiaro; Salvatore Muratore, 49 anni di Canicattì; Antonio Giardina, 54 anni di Canicattì; Mirko Benfante, 30 anni di Canicattì; Giuseppe Di Bella, 39 anni di Canicattì; Carmelo Ventura, 42 anni di Canicattì; Lorenzo Virgone, 53 anni di Sommatino; Giuseppe Lalomia, 38 anni di Canicattì; Francesco Albanito, 47 anni di San Cataldo; Salvatore Gianluca Mantione, 29 anni di Racalmuto; Pietro Andrea Marchese Ragona, 32 anni di Canicattì; Danilo Genoese, 38 anni di Licata; Angelo Domenico Gibaldo, 39 anni di Licata. Tra i coinvolti, sia Ignazio Agrò sia Gianluca Attardo sono stati a loro volta interessati dall’inchiesta “Ianus”. Altri tre imputati hanno optato per il giudizio abbreviato. Gli inquirenti ritengono che l’asse Gela-Agrigento sia un punto fermo per il traffico di sostanze stupefacenti.