Appalto del servizio di sosta a pagamento, “anomalie nella gara”: chieste due condanne

 
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Gela. Per la procura, come concluso dal pm Lucia Caroselli, ci furono irregolarità e presunti accordi per aggiudicare il servizio di sosta a pagamento alla società locale Blue Line. Una turbata libertà degli incanti che per l’accusa determinò l’esito dell’affidamento. Due anni di reclusione ciascuno sono stati chiesti per l’allora rup Luigi Buttiglieri e per uno dei referenti della società privata Rocco D’Assenza. Il servizio fu messo in gara e poi assegnato nel 2017. In base alla ricostruzione degli inquirenti, attraverso indagini della guardia di finanza, Blue line sarebbe stata ammessa con un’offerta comunque ritenuta non congrua nella prima valutazione e seppur il precedente rapporto contrattuale non fosse stato adempiuto del tutto, secondo quanto indicato dal pm. Nelle procedure di gara, le giustificazioni dell’offerta sarebbero state richieste solo a Blue Line e non anche all’altra società che aveva avanzato proposta per il servizio. Anomalie che per le difese non sono mai esistite. I legali degli imputati, gli avvocati Giuseppe Condorelli e Filippo Spina, hanno sottolineato che l’appalto venne attribuito sulla base dell’offerta della società locale, conforme alle indicazioni del bando. Escludono la sussistenza degli estremi per la turbata libertà degli incanti. Una precedente intesa sindacale, sottoscritta dai lavoratori, non sarebbe stata né forzata né fuori dai parametri della disciplina, così è stato ripetuto durante le conclusioni esposte dai difensori. Nel corso della loro disamina è stato tracciato un rapido profilo delle compagini societarie degli altri due gruppi. Ancora una volta, non è stato trascurato il ruolo della commissione incaricata di valutare le proposte.

Durante l’istruttoria dibattimentale, in qualità di testimone, è stato sentito l’allora comandante della municipale che la presiedeva. Questa mattina, Buttiglieri ha voluto rilasciare dichiarazioni spontanee, ripetendo di aver operato in base a quanto previsto per l’iter. Il pm Caroselli, nella requisitoria ha precisato che in quella fase ci sarebbero state “pressioni della politica” per accelerare. Il collegio penale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore, emetterà la decisione nel corso della prossima udienza.

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