“Nessuna rinuncia, coalizione si può allargare”, Donegani: “Alternativi a Greco e ai derivati”

 
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Miguel Donegani

Gela. Va avanti nel cammino iniziato già lo scorso anno. L’ex parlamentare Ars Miguel Donegani non ha alcuna intenzione di recedere dal progetto per arrivare a Palazzo di Città. Nessuno stop, con o senza il Partito democratico. “Io discuto serenamente con il Pd così come faccio anche con altre forze – dice – il mio è un appello a tutte le forze sane che siano in assoluta discontinuità con la giunta Greco e con i suoi derivati. Il lavoro che abbiamo fatto fino ad oggi non è solo patrimonio mio ma della città e di chi si rivedrà in un progetto serio e di rilancio. Dobbiamo superare cinque anni di malgoverno. Davanti a questo sentore comune ci sarà un ragionamento di coinvolgimento e di attenzione. Il primo punto è la città. Stiamo lavorando come sempre, sui temi e sul programma. Stiamo coinvolgendo pezzi importanti della società, movimenti, giovani e associazioni. Sono in pieno regime di campagna elettorale. È un lavoro messo a disposizione di tutte quelle forze politiche e civiche, che insieme a noi vogliono veramente cambiare la città, ognuno con ruoli di importanza e paritetici. Dobbiamo dare coerenza e capacità. Non ci sono altri ragionamenti. Dobbiamo fare l’interesse collettivo”. È questa la base ineludibile per una potenziale intesa. “Su questi punti penso che si potrà trovare una convergenza con chi vorrà ragionare con noi – aggiunge Donegani – senza ingerenze e senza gambe tese. Incontriamoci sui temi e sui contenuti, avendo fiducia reciproca”. L’ex parlamentare regionale, attualmente sostenuto dal laboratorio “PeR”, da Sinistra italiana e dalla lista “#2029”, non mette veti particolari ad un potenziale allargamento. “Non solo non lo escludo – precisa – ma spero si possa verificare. Siamo partiti con le nostre liste e i nostri candidati ma rimaniamo aperti. Siamo un laboratorio politico e non un partito. I Iaboratori discutono con tutti, purché in un ambito di coerenza e come ho sempre detto di “potabilità”, che per noi è soprattutto una netta alternativa alla giunta uscente”. Donegani è uno dei dirigenti storici del Pd locale ma i dem ad oggi non hanno ancora preso una posizione. Sono stati tra i fondatori dell’agorà. La candidatura dell’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano, però, li ha spinti ad una riflessione. A Donegani non hanno mai ufficializzato un eventuale no. Piuttosto, hanno preferito non sbilanciarsi, almeno fino ad ora.

Il leader di “PeR” non sembra troppo preoccupato da un più che probabile spezzettamento dello scenario complessivo, con diverse candidature che possono permanere fino alle urne di giugno. “Penso sia sintomo di vivacità – commenta – non sono preoccupato. La politica è fluida e spesso tutto può cambiare nell’arco di poche ore. È ancora presto. Un po’ di tempo c’è. Ritengo che nei prossimi dieci giorni il quadro sarà definito”. Continua a ripetere di avere “un’idea chiara” della città. “La esponiamo ogni venerdì, con tutte le iniziative aperte – conclude – sto lavorando ai temi e al programma da sottoporre a quelle forze politiche che vogliono governare la città per cambiarla veramente. Ci sarà il contributo di tutti. Passi indietro li facciamo solo per prendere la rincorsa e per andare a governare la città e liberarla dell’immobilismo. Andiamo con determinazione per cinque anni di governabilità, che con un ragionamento serio e concreto possono diventare dieci anni. Io rispetto gli accordi e i patti, l’ho sempre fatto. Il ragionamento è fare una squadra di gente perbene, preparata, aggregando volti nuovi, insieme alle forze che vogliono governare con competenza per riprendere i finanziamenti tagliati e i progetti lasciati nel cassetto. È necessaria una concertazione profonda tra la politica e la macchina comunale, amministrativa e burocratica. C’è stato uno scollegamento che ha generato un’involuzione in Comune di almeno trent’anni. Dobbiamo dare fiducia ai dipendenti municipali, rendere le partecipate attive e importanti, ragionare con Regione, ministeri ed Eni per un rilancio complessivo, chiedere a gran forza che la sanità cittadina dia risposte e riconosca il diritto alla salute. Inoltre, la scuola è fondamentale. Siamo arrivati ad assistere, in questi cinque anni, alla chiusura di una scuola e di reparti ospedalieri. Per rinascere serve un circuito virtuoso di buona politica, buona amministrazione e rapporti di collaborazione con enti e istituzioni. Non conosco altre strade”. Donegani, senza barattare la propria piattaforma programmatica, è incline a confrontarsi per allargare il progetto e la coalizione che ruotano intorno alle liste che lo sostengono ufficialmente. Dal Pd e fino ai tanti pezzi ancora privi di collocazione, nessuno sembra escluso. È invece decisamente chiusa la strada di una guida che giunga dall’esperienza dell’attuale giunta Greco.

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