Gela. Il fronte dei rifiuti è sempre più agitato e non solo rispetto alla governance di Ato Cl2 ed Srr4, ma anche rispetto ai rapporti, mai veramente “pacificati”, tra l’amministrazione Greco e il management di Impianti Srr, l’in house che gestisce il servizio e la piattaforma di Timpazzo. Per Greco, i dubbi sorgono intorno al ruolo della Srr, definito quasi come un “governo ombra”. Il manager di Impianti Giovanna Picone propone invece una visione dei fatti del tutto opposta e ritiene che il sindaco Lucio Greco non sia affatto “vittima dei poteri forti”. Anzi, sarebbe proprio la società vessata dal Comune. “L’ennesimo post sui social diramato dal sindaco Lucio Greco chiama in causa, ancora una volta, Impianti Srr, invocando una collaborazione per l’adozione di rotatorie e per la realizzazione e la riqualificazione di piccoli parchi giochi. Lungi da me volere essere polemica e lasciare il sindaco alle proprie esternazioni, prima velenose e il giorno dopo mestamente finalizzate alla collaborazione, obiettivo che mi ero prefissata già da qualche giorno, ma i continui interventi sulla stampa, uniti ai numerosi messaggi che mi vengono inviati anche più volte al giorno, fanno prevalere la volontà di trasparenza che mi è sempre appartenuta e, pertanto, è giusto che i cittadini – dice il manager Impianti Giovanna Picone – conoscano la verità dei fatti e come il sindaco voglia apparire vittima dei poteri forti, quando invece la vittima del suo sistema è proprio Impianti Srr. Voglio denunciare pubblicamente l’azione degli uffici del Comune di Gela che, oltre ad emettere sanzioni, pretestuose e a tratti assurde, per oltre 200.000 euro in tre mesi, a fronte di un canone mensile di circa 798.000 euro, non hanno ancora emesso i certificati di pagamento per le mensilità di dicembre, gennaio e febbraio. Si capisce bene il danno economico che sta provocando ad Impianti Srr che, nonostante abbia mantenuto sino ad oggi la puntualità nei pagamenti agli operatori, nei prossimi giorni, se perdurera’ questa situazione, non sarà più in grado di adempiere ai propri obblighi, essendo costretta, in ultima ipotesi, all’espletamento dei servizi minimi essenziali, come stabilito dal contratto e cioè esclusivamente la raccolta della frazione organica”.
L’ingegnere Picone fa intendere che ci sia quasi una volontà precisa nel ritardare lo sblocco dei canoni. “Alle nostre richieste di un suo autorevole intervento, il sindaco continua a sostenere di non potere intervenire sugli aspetti gestionali, non mancando, però, di stressarci con le continue richieste di adozione di rotatorie, spazi verdi e parchi giochi, accusandoci di un servizio inefficiente e che stenta a decollare. Questo – conclude Picone – per preannunciare ogni azione volta alla tutela e alla salvaguardia dell’immagine della società da me amministrata e dei diritti dei lavoratori messi a rischio dall’azione amministrativa del Comune di Gela, a danno della stessa società”.
Citando,
” E tutti quanti, gattopardi, leoni, sciacalli e pecore, continueremo a crederci il sale della terra. Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi.”
Due fenomeni di manager e sindaco, aggrappati saldamente alla poltrona.
La gestione avveduta e la buona politica? Ma chi se ne frega!
Tarino de Noci